DE’ FAX TI VEN ETI che poi col Rè 4i Francia dei medefimi non buoni fentimenjti ; c qualche fi haueiTe preio à diletto di fàuorir'i nemiche di fconten-tar gli amici, mandò colà il Vefcouodi Piitoiaà manifeftargli ; che fi come fino allora era ftato rifoluto di rauuiuare la Lega con lui, laRepublica * e gl’altri Prencipi confederati, così doueiTe compatirlo , ienonpoteua più adherirui, troppo per le anguftie fuecoftrettoàdouer dipendere da ciafcheduno, edobligato, come Padre comune à lafciar Tarmi, e Ja guerra in difparte,à eferci-tar’il zelo, e à ttabilire vna pace Chriftiana vniuerfale, Si affliise altamente, e con gran ragione il Senato à ientirfi pre* Smi muto dal Pon tefice con tanta infittente maniera perla fubita ri-u pnliò1 laflatione delle due predette CittàParuegli , che più odiafTela mSiaatQ' Beatitudine Sua vn’amorofa cura, conceduta ai caldi prieghi di quei dii perati Popoli, che la fchiauitù, glittrapazzi,i vilipendi;, e le violenzecontenute miferamente patire , fino, in accordar’ altrui à forza la gìuriidittione degli Stati della Chiefa , e quafi la fteiTa Maeflà del PonteficatoEra nell’ordine molto ofTeruabile V anfiofarichietta ; e nel merito , non trouauafi il Senato così nudo di ragione , per non poter vantar' ancora, come in altri tempi, li fuoi veri titoli, ed il fuo legittimo poiTeiro.Cià non ottante haurebbe donato ,erilafciato fubito il tutto à compiacimenti della Beatitudine Sua, fe, in vece del rigore, e della sferza, ftrumen-ti non propri; per guadagnare gli animi de’ Prencipi, haueiTe con altrettanta foauità trattato , onde parue a’ Senatori neceffaria qualche fofpenfione. Alcuni però ve ne furono r che immerfi nel-lafoladeuotione di venerar’in ogni maniera la fodisfhttion del Papa, ftimauano ogni cofa giufta ; Mefcolaiiano il dominio laico con la conuenientehumiltà verfo la Romana Sede;efbfteneiiano, 5X5V C he vmtatefi immediate le duerichiefte Terre d'ogni Veneto prefi* tompheer- fa jj douefse rieonfignarie alla C hiefa.Che ciò non menofofse necef-fario far fi per religiofo douuto ri/petto , che per politico inter efse/accordando fi igraui trauagli nel cafo iflefso dalla loro Patria incontrali in altri tempii e quella commott tonde Prencipi , che sfotto preteflo d'vnavantata pietà in fanore dell' slpoftolica ragione , haueanogtà. imparatala firada d'infieme vnirf , per opprimere, la Republica all intero«. Quefti, e fìmili erano i timori di dominio , edicofcienza , che fi efagerauano ;&altri all’incontro , conoppoftevehementiin-jiimm fiftenze, più codarda , che pia fofteneuano quella flibita ceffione. tornano.. ^ne (j0p0 lungamente ventilata il così gran materia, fi rifol-fe il Senato di deliberar da Prencipi; di non rettituir perallorale Città: ma riferbarfl di farlo in tempo, in cui haueiTe potuto vn* attiene volontaria, e non isforzata 2 ritrar merito di oifequio ver-