393 MDXX, NOVEMBRE. 394 Disier Domenego Capeìo provedUor di l’armata, date in galla a Corphù, a dì 28 Octubrio. Come si partiva de lì, per aver inteso, per letere dii Provedador dii Zanle di 21, che Charamamuch corsaro con do galìe et 6 fuste era al Griso; sichè si lieva con la galla Barbariga, la Capella et una altra, spera trovar le 3 galìe andono con la signora di Pario, videlicet Contarina.....e ha ia Gradeniga vien di Cipro, et la Sanuda, sichè sarano galìe 8, va con bon animo di trovarle, aricorda si provedi di biscoto e danari per la sovenlion di le galìe etc. 11 tormento de lì vai aspri 30 in 32 il mozo; è bon far 240 far biscoti. Scrive, a la Valona è il morbo, e si ha la morte dii Signor turco e il fiol esser sentato pacifico in Constantinopoli ; et cussi è sta publicà in Patras. lleplicha si provedi di danari. Dii Zante, di sier Sebastian Contarmi provedador, di 29 Octubrio. Come, havendo auto do do letere dii cadì et emìn di Coron, qual manda incluse con la risposta per lui fata, per il qual scrive, non obstanle il seguito di le fuste, li mercanti e na-vilii debano venir sicuramente a comerchiar lì a Coron come facevano prima, perchè con il Signor turco e la Signoria è bona paxe, e che do di le galìe era sta prese le hanno mandate a la Porla. Scrìve, esso Provedador aver spazi le letere al Baylo di Con-stanlinopoli li lassò al Provedador di l’armada ; la copia di dille letere di Coron e la risposta sarano qui avanti poste. Di Corfù, di sier Bernardo Soranzo baylo et consieri, di 8 Octubrio, Zercha la relation è sta fata a la Signoria nostra, che toleno danari da li villani non vien a lavorar, e meglio saria tuor li villani, dicono la cossa come è : scuodeno da li disobedienli aspri 8 per uno, e a quelli lavora si dà aspri 4 ; sichè è mal esser imputadi di questo, etc. Dii dito Baylo, di 12 solo. Si duol di la mala iriformazion è stà data, voi dir per sier Sebastian Moro fo provedador zeneral de lì, zercha lassar la chiave di le porte in man di altri ; la qual cossa non è vera, perchè li deputali a serar le porle vanno ogni sera e le portano a lui, e lui Baylo le tien sotto il cao; sichè fanno mal chi dà quelle informazion false. Ben è vero seguite una note, per uno voleva far venir certo vin dentro e li dimandò le chiave, e aperto, tolse quelle e le portò a caxa sua e le messe sotto il capo, e lui Baylo lo mandò a zercharle e le trovò, e fu mal chi disse non fo per merito di le fatiche soe etc. con altre parole in sua excusation. Poi, per Ra-' musio, fo leda la letera dii Signor turco Suliman portata questa matiua al Principe nostro per l’ora- tor suo, (radula de grecho in vulgar latino, la copia di la qual sarà posta qui avanti, et è data ne la corte di la nostra imperiai cilà di Constantinopoli a dì 10 Octubrio. Scrive, di la morie dii bealo suo padre, qual è andato a galder i beni de la beala vita, e lui intrò in la sedia imperiai a di 29 Scplembre, unde manda il suo schiavo Achmal Mutaferadia a notili-cliar a la Signoria come el voi mantenir la paxe era col beato suo padre, aziò li merchadanti et subdili possano viver in paxe. Fu leto una suplication di sier Alvise Contarmi 240* qu. sier Pandolfo debitor di la Signoria nostra di la perdeda di dadi, et è a le Cazude. Dimanda sia su-speso li soi debiti per do anni come ad altri è slà facto. Fu posto, per li Consieri, Cai e Savii, suspender li dilli debili per do anni, e fu preso. Fu posto, per li ditti, suspender li debiti di sier Marco Trun qu. sier Mafio per do anni. Poi leta una soa suplication, fu preso. Fu posto, per li Consieri, atenlo la morte di sier Sebastian Zorzi consolo nostro in Alexandria, sia preso che ’1 Consolo da esser electo per quesla volta far si debbi per scurtinio et 4 man di eleclion, et habbi li saraffi 400; qual 1’ ha 200 di colimo di la doana di Alexandria siano soi liberamente senza con-trìbulon di alcuna tanxa, e sia per spese, con ogni altra utilità, sicome havia dito sier Sebastian Zorzi, con questo chi sarà electo habbi zorni 8 ad acetar, e poi acelando non possi refudar sotto pena di ducali 500, e sia tenuto partirsi con il primo pasazo solo la instessa pena, e sia posta in Gran Consejo. Ave 183, 5. Fu posto, per li Savii dii Consejo e Terrà ferina, alento molli homeni d’arme e balestrieri a cavallo che hanno stipendio con la Signoria nostra, e hanno le lanxe, e tamen stanno in alieni domimi, però sia scrito al Capitano di Verona et Colaleral zeneral debbi far proclamar che in termine di uno mese tutti li prediti vengano ad alozar ne le terre dii Dominio nostro, aliter restino cassi de li nostri stipen-dii, ut in parte. Ave 140 di si, 2 di no. Fu posto, per li diti, atento la parte presa a dì 31 Zugno in questo Consejo di vender botege etc. in Rialto a danari di Monte Nuovo, et perchè molli dubitano di comprar dite botege, voite, statii, banche dì becharia e pistorìe in Rialto, che non siano libere: per rimover ogni scrupolo, sia preso che li Provedadori sora il Monte Nuovo debbi notar su le polize de l’incanto che chi compera sia libero eie. 123, 10. Fu presa.