LIBRO OTTAVO, ju uanzar le militie più che.'poteano coperte da‘contìnuì tiri; Ma be-che ne follecita fiero à tutto potere lefletto , non profeguiuano al diiegno l’opere conformi, Oltre agl’inceflanti fulmini delle artiglierie, veniuan*anche tormentati, ed vcciiì glioperari; dalla Caualleria leggiera, la quale vfcia fouente ; nè contenta di ciò fare folamente da quefta parte della Città, per impediti lauorie-ri, e infettar il Campo, fortiua anche fuori dell*altre Porte , depredando per la Campagna le vittuaglie, e molte barche, (correnti per l’Adige, parimente il medeiìmo faceano. Andaua per ciò mancando ogni giorno à nemici le genti, e’1 cibo; onde I e-j£!^" fercito finalmente fianco, ed eftenuato, principiò concitatamente à gridare contra il Vefcouo Gurgenfe, rimprouerandolo, eh’ egli fotte la cagione di tanti incommodi, e perdite , fenzaverun frutto; etantoandò di giorno in giorno tumultuando, che alla fine sforzolloà cedere , e à sloggiami dopo venti giorni, incam-minandofiverfo Vicenza, Tempre però da*Veneti alla coda rab- E finalmé-biofamente infeguito. Giunti, ed entrati in quell'infelice Città, “l-Si-apertadi fuori, efproueduta didentro , fenza PubliciRappre-^4*1“"' Tentanti, e Capitani, chelacuttodittero , e già tutta efpofta , e v‘‘ fpalancata, non vi furono eccidi;, ruine, e Tacrilegi non commef- ii. Ma già effondo li miferi habitanti impoueriti, e giàdifer-^'jJ^ tato tutto ilPaefe, quei famelici non trouauano viueri bacanti al loro quotidiano alimento . Nientemeno de’viueri, papuano anco la fcarfèzza delle paghe. Cefare impotente,Ferdinando riftretto.e aggrauato lo Sforza infofFeribilmente dagli Suizzeri, non correa co’ bifogni fufficientemente il denaio ; onde Profpero Colonna andòàMaroftica , &àBafciano convnaportionede’ Fanti Spagnuoli, doue, à coft o di quegli innocenticibottì alquanto . Continuaua dunque tutto l’efercito nell’inopia, e nella fame, econtinuaua parimente la Caualleria noftra leggiera fouente ad infettarlo .Ciò fece alla fine rifoluere Gurgenfe à partire difpera-tamente da Vicenza ; egli sincamminò verfo Verona , còfuoi Tedefchi;& il Vice Rè,ritiratoti cò gli Spagnuoli ad Albaredo, i fi potè à fabbricarui vn Ponte, ad oggetto di pattar’oltre nel Bre- Vtrona' fciano,enelBergamafco. Mentre cottui tràquettiIauorioccu-G^ s pauafi, hauendo fàputo l’Aluiano, che potette trattenerti negli *d alloggiamenti con alcuna negligenza , gli venne vno fpirito di* ,'ludo’ vnireinfieme tutte le militie di Treuigi > ePadoua, eimprouifa-mente aifalirlo . Era di gran rilieuo la rifolutione ; perciò con-fideratala meglio, non ttimò bene d’intraprenderla fenza riceue- vliuiaL re prima queiti faggi fourani fentimenti. RapprefentoIIa alSe-nato, e i Senatori diligentemente ventilatala, riputarono alla fi. ne di troppo pericolo, e di alta confèguenza , lo vuotare amen- due