LIBRO OTTAVO. 297 tolico, cominciarono à dar fegni, & indici; di nuoui graui tumulti . Giò accrebbe il cuore à Capitani delTefercito di Francia. Sollecitarono IamarchiaverfoiIMiIanefe,efpintiui,dentro , molti Luoghi vi occuparono,parte di volontà, parte con la forza. Que-rterapideloro vittorie eccitarono tanto più in Milano le comVSSX» motioni, le quali poi aumentaronfi all’eft remo per vn’accidente, JjjLuo' che dentro nello rteffo tempo occorfe. Hauea più volte tentato" lo Sforza di torre il Cartello dalle mani de’Francefi, di elfo ancor padroni, e ne hauea riporta la fua maggiore confidenza in Sagramofo Vifconte, vno di quei più autoreuoli Cittadini.Coftui atterrito, ò inuitato pure dalla fortuna profpera Francefe, fi cangiò di cuore. Fùegli, che, in vece di angurtiare il Cartel- lo , gli preftò foccorfo, nè bartando àchi hà principiato à tradire vn lòlo tradimento , procurò di folleuare contrala vita del me-defmo Sforza il Popolo. Circondato il pouero Prencipedatan- f te infidie , altra via non gli rimafe,perefimerfi , che quella della fuga. Fuggì da Milano con alcuni pochi Caualli, & andò à rico-uerarfi in Nouara,doue già ertendo entrati molti Suizzeri,& altri fìando per capitami ben prefto, fperò,non folo di poteru ifi difendere, ma di vfcir’ancoin Campagnacontraifuoinemici . La di lui partenza da Milano finì di accenderui generai mente il tumulto. Allontanatofi eifo,anco i bene affetti allontanaronfi, e g[i altri mandarono concordemente Ambafciatori à Capi dell’efer-cito Francefe, eshibendo loro le Porte aperte, e la Città volonta-rimentehumiliataalle Iorolnfegne. Cosìentratiui,feneimpof- > * feffò la Corona Chrirtianiflìma vn’altra volta ; e così Tarmi fole rHioHei. Venetiane,dopo acquirtata, comes’èdetto, Cremona, el’altred/i‘TZl-Terre, conseguirono anche il merito dell’hauuta parte in ricupe-Ci/i* rar’adeifa Milano, e’IDucato,trattone folamenteComo,eNo-uara, in cui vi s’era già ricouerato Io Sforza. Trà quegli vniti felici progrertl s’innalzò cotanto il grido delle forze Venete,che poterono in numero affai minore ottenere allora ciò, c’haueano in altri tempi con vn molto maggiore efperimentato impoffibile . Fece TAIuiano marchiare vicino à Brefcia Renzo da Ceri con alcune Compagnie > ed al folo nome fuo così fattamente gli Spagnuolicofternaronfi, chefenzadimo-itrare pur’vna minima refiftenza , fuggirono in Cartello , e gli laiciarono in arbitrio la Città . Non però all’aura diquerti prò-fperi auuenimenti gonfiauafi tanto il Senato, che non dubitale di a«/«?.9 potere ancora quei dolci foffi; in difartrofa fortuna procellofa-mente prorompere . Hauea già intefeledurezze trouate dà Ca- Timoridem pitani Francefi negli Suizzeri contra il Rè Luigi, e già fapea, che gii fi alleftiuano coloro, per fpignerfi nel Milanele , e in Nouara à nata'Se' Pp di-