LIBRO TERZO. ?l ta innocente Republica. Erano molti, ed implacabili i nemici» chevoleuano da fondamenti fpiantarla. Matràloro flelfi fortemente contrari;, e difeordi d’intereife, e cuore, giouaua à credere , che alla fine opponendofi 1 Vno contra l’altro, potelfero ben sì con tremendi foffi;fpogliar!a difrondi, e di rami, non già priuarla di quella virtù vegetabile gloriofa, ch'ella troppo con-leruaua ferma nella fua giuftitia, e nellafuapietà. Poco anche andò, che parueapertole vn picciolo barlume, ouero indicio di commoifo patrocinio,e celefte gratia; forfè perche in eifo fi com-prendeifefino àqualfegnopermetti lamifericordiadiurna, che poifano giugnere quaggiù le nemiche perfecutioni. Già rapidamente perdute, e cedute nella Lombardia, nelle Prouincie delPIftria, e del Friuli, e nella Romagna le prenarrate Città, comparile in Vaticano poco fegno d’iride, che fe non potè fubito chiamarfi dieffettiua pace, tùalmeno interpretato vno pronoftico di guerra, meno rigida, e menoimperuerfata. Cominciò la Santità di Giulio à sbendarli gli occhi da quel vela s chehauea potuto fino à quell’ora con oleu re tenebre occuparla. Cominciò à difeernere dentro alle felicità, oramai trop- Timori del po dilatate della Francia, le fue già preparate anguille, e quan-to al paragone dei pochi nella Romagna già fatti acquifti, era- ** deiu no molto più ampie le vniuerfili ruine5che minacciaua in Ita- rjma' lia vn RèChriftianiilimo,potente,belIicofo, impadronitofi di gran Città, ed ecceifiuamente innamorato nelle fue vittorie* Cominciò parimente à premergli, che Cefare Maffimiliano, c^a‘ prima di comparimi inperfona col fuo poderofo efercito, ha-ueffe confeguite anch’egli, Prencipe Oltramontano , ed Imperatore, tante fegnalate Impreie . Sopra quelli grauiffimi ri-flelfidunque, che le dianzi hauelfe ponderati Giulio, farebbero flati più maturi, che dopo maturatili col tempo, e con gli Urani fucceduti auuenimenti, fimoifeda fe fleffoà far’intendere ai già nominati due Cardinali, Grimani, e Cornaro, c*ha- Bjcercaper urebbe veduto, e riceuuto volentieri in Corte alcuno Am- MiLThl bafeiatore della Republica, fempre che fi folfe contentata di far-glinela fpeditione. w»'. Di cosìrileuantemotiuo ne portaron effiil ragguagliofubito al Senato ; e quelli Padri, marauigliatifi d’vn tanto improuifo cambiamento, forfè, che non gli hauerebbono pre/lato tutto il credito, le in chi ricerca vantaggi àfeltelÌo dubitarefìpoteife, che non li ricercalfe da vero. Crederono alla Beatitudine Sua, &: anche volendotoflodimollrarne vnafincerilfimailima, lafe-cero apparire in fei eletti Ambafciatori fra i più confpicui fog-getti della Patria, Domenico Treuifano, Leonardo Mocenigo, Jt- *eHl M z Pao-