tto DE FATTI VENETI ueife fermare à Treuigi ; Che di là manifeítaííe à Cefare il fuo già principiato cammino, e che quiui attendeffe qualche auuifo, per poterli adequatamente poi>e c511gliar’,e rifoluere. Così vi fi trat-ld tenne alcun giorno; ma non riceuuta mai rifpolta alcuna, nè da ’ritorna / Maliimiliano, nè d’altri, e da ciò argomentatali tutta di ranco-re>e Sdegno ripiena la Maeltà Sua, fù richiamato à Venetia. Erano profperatein tanto le cofe defca República di bene in meglio . Efpugnoffi Caltel franco , fuggandoui cinquecento Soldati con non poca ftrage. Si fè Io ftefiò di Sarauale, rellanen cattei ¿[oui vccifo tutto il prefidio. Montagnana nel Padouano, e Le-Serauale. gnago nel Veronefe,alzarono volontari; le bandiere di SanMar-naTeu- co ; e fò tagliata interamente à pezzi vna Compagnia di Caualli T’fihata dd Duca di Ferrara,rimanendoui prigione anche il loro Capi- ~vna Com- tano. Vi&l" Parea dunque, che, fi comealFacque fcorrenti, feben cadute in gran decliuio , non fi può torre la retroceifione, e’1 rialzamento per il loro naturalinflulTo, così doueífe la República, benché tanto, e tanto declinata della fua grandezza, ritornare toifysf all’alto fegno delle fue primiere felicità, Seneauuide con eftrema paflione il Papa, principiandoli oramai ad auuerare il pronostico» già fatto dal Molino, quando orò in Senato fopra l’Impre-fa di Padoua ; Che non la debolezza, ma la forza coítringe i nemici aldouere , & al rifpetto. Chiamò egli iteiTo aH’vdienza il Cardinal Grimani, e l’AmbafciatorDonato, & affatigatofi per far loro credere, di fentire, come proprie fue, le profperità del-Wo!le la República, mutò il rigore delle proteile, già da lui efpreffe, ttePdd Per indurla alIaceffioned’Vdine, e Treuigi à Mailìmiliano, in rapa. altrettante cortefi eshibitioni di Padre, e Miniitro per la bene-dittion della pace, e permife al Donato, ed agli altri cinque Am-bafciatori infierne, che hauea continuato à trattenere fino allora, come fequeilrati, nel loro Palagio, divfcire, ediandareal-che per- le Melle, ed in ogn altro luogo à tutto loro piacimento • Arri-SVcfí uato à Venetia queila non attefa mutation del Papa, haurebbe %rJ? U* ra^eSrato ^ non foife foprauuenuto d’indi à poco vn dispaccio di Vicenzo Guidotto,Segretario del Senato,fuo Reilden-teappreffo alRéd’Vngheria. Scriueua egli, e parea in diuerfo tuono dalle dette vltime dolci efpreffioni di Giulio ; che la Santità Sua, ed il Rè Luigi, haueifero tentato di perfuadere quel Prencipe, valendoli della congiuntura, à rompere la guerra alla República, & ad occuparle le Prouiifcie della Dalmatia, e del-l’Iftria ; Ma che quel Rè, con pochi efempi di limile bontà, doue l’intereiTe vince, non haueffe voluto preftarui orecchio. Frà que-iti vari;, ed incerti timori, e fperanze, ben’altrettanto ¿curo capitò