395 MDXX, OTTOBRE. 296 a Sothia, et preseno 4 liomcni et molli animali grossi e menudi, per il che quel relor mandò zente contro di loro, capo sier Andrea Corner qn. sier Francesco. La qual cossa, inlesa da esso rezi mento, a caso era li in Candia do galle andavano in Cipro, soracomiti sier Bortolamio Falier et sier Nicolò Tri-vixan, i quali mandono atorno l’isola con la galia soracomilo sier ... Pasqualigodi Candia, era venula a disarmar. Scrive zercha danari per far provision a le fabriche, e si provedi. Quanto a li zudei et clero, si stenteranno aver danari : pur vederano. Quelli zenlilhomeni hanno electo 18 tansadori a loro facilità, et cussi furano li citadini. Item, avendo ricevuto letere di la Signoria nostra col Senato che si vadi driedo la fortificalion secondo l’ordine dete el signor Janus di Campo Fregoso, con la qual cossa quel Governador, è de lì, si duol, e vorìa l'usse seguito secondo il suo disegno, dicendo aver pralicha di fortificar (erre, et è stato in molli assedi, tamen exequirà il voler di la Signoria nostra. Scrive, come hanno exortalo quelli zoveni de lì a lo ordinanze ; 185 sichè, licei non sia assueli, tamen si vano destrando. Item, scriveno la cossa seguita di le quatro fusle di turchi prese etc. Fu posto, per sier Jacomo Pizamano e sier Se-baslian di Prioli provedadori di Cornili), far ciladin di questa terra, e li sia fatto il privilegio in forma, uno Zuan Zancho di Cataro, stato per anni 25 in più in questa terra. Ave 10 di no, 164 di si. Fo cava Cao di XL a la bancha di sora, in luogo di sier Alvise da dia'' da Pexaro intra da malina Zu-dexe di Procuratori, sier Stefano Gixi el XL criminal, qu. sier Marco, non più stalo. Fu posto, per li Savii dii Consejo, Terra ferma e Ordeni, una teiera a sier Toma Contarmi bailo nostro a Conslantinopoli, con avisarli, per la venula a disarmar di sier Alexandro Coniarmi soracomilo habiamo inteso il caso e disordine seguito sora Ce-rigo di le 4 (uste di turchi prese con quel schiavo il Signor illustrissimo mandava in Barbaria. Et poi che, essendo sta mandate solto Coron acciò quel . cadì dovesse disponer di quelle, perchè aveano pur fatto danni a’ nostri, sichè quella di Synan rais subito dal Provedador nostro di l’armada fo lassata, ma non volse partirsi senza le altre conserve, et a Coron seguile che quelli di la terra bombardono la galia andata de lì a questo oH'eclo, et con occision di homeni erano andati per aqua ; per il che li galìoli, visto questo et come li homeni de le fuste si bilia-vano a l’aqua per fuzer in la terra, li furono driedo, parte amazorouo, et le fuste rimase, qual hessendo sia poste a saclio, esso Provedapor recuperò e va recuperando, e tulio ha posto a Corfù con esse quatro fuste, acciò la excelenlia dii Gran signor comandi et sii dato a chi el comandarà. Per tanto li mandemo la copia di le letere di questo aviso, et debbi parlar a li signori bassa dolendosi del caso seguito, pregando soe excelentie voglino far inque-sition a Coron, e casligar quelli hanno fato tal alli per voler disturbar la bona pace è con la excelenlia dii Gran signor, qual senio per mantenir et obser-var; et liavemo scrito al Provedador di l’armada immediate Sinan rais, suo iìol, et do soi, ìicet sia sta corsaro et ne babbi fato danni, debbi subito rilassarlo, et far di le genie inquisilion ; et che lui subito Provedador vengi in questa cilà, et cussi li altri Soracomiti stati sul facto, perchè volemo inquerir, e Irovando esser in dolo li puniremo: con altre parole 18 di questa substantia. Et per esser materia importantissima, di quello averà et intenderà volantissime ne debbi dar aviso. Item, una letera a sier Domenego Capello provedador di l’armada, come con grandissima dispia-centia, per sue lelere e per la venuta di sier Alexandro Contarmi sopracomito habiamo inteso il caso occorso di le fuste etc. cossa importantissima. Però subito debbi relaxar ditto Sinan rais, iìol e do altri fati retenir per lui in li castelli, con scusarsi di quello è sta fato etc. Item, vedi di recuperar il lutto e fazi poner in deposito lì a Corfù acciò siano consigliali a chi comandarà el Signor turco, e lui subito vengi in questa terra a disarmar, et il governo di l’armada resti a sier Zuan Moro capitano di le galìe bastarde. Et da mò sia preso che ’1 primo Gran Consejo ele-zer si debbi per scurlinio et quatro man di elelion uno Provedador in Tarmada, con li modi fo eleclo el prefalo sier Domenego. Item, che li Soracomiti stali a la cossa sia falli venir in questa terra eie. Et sier Gasparo Malipiero, è di la Zonla, andò in renga laudando la letera; ma bisogna altra provision, videlicet mandar danari al Baylo acciò conzi la cossa con li bassà e altri; e a questo li Savi disse si faria, e lui pur instando bisogna faradesso. Et sier Francesco Bragadin savio dii Consejo, è in setimana, andò in renga dicendo lutti è a un fin; ma è sta parlalo farlo in altro etc., videlicet Consejo di X secretissimo, et cargo il Malipiero di questo, el disse sier Polo Valaresso el grando diria etiam lui cosse, che questa malina 1’ ha inteso, de impor-tanlia. Et sier Polo Valaresso, è di la Zonla, andò in renga, dicendo è venuto con quella galia Contarina