T3o DE FATTI VENETI mata gli fi congiugneiTe. Pochi momenti anco frapoièro à dar', efecutione al deliberato. Caricarono fopra fei Galee, quattro Fuite, e due Bergamini, millearchibuiìeri Spagnuoli de’ più agguerriti. Montaronui dentro Don Vgo, e’1 Marcheiè del Guaito medefimi ; ed aggiunti molti legni piccioli ai fopradetti maggiori * per far"apparire, e temere da lontano più grande il numero, veleggiarono alPIfoIa di Capri. Quiui allegramentedefina-tOjpur allegramenteandaronoad inueitired’improuifo il Doria, che allora fermauafi con le fue Galee alla Coita di Amalfi, preiTo Capod’Orfo. Era egli efperimentato nei marittimi combattimenti* Era già itato preauuertito à tempodella riiòlution de* nemici.Lautrechhaueualo già rinforzato dal Campo con buon numero di iòldateica. Nulla fi fmarrì à fcoprir da lungi gli Spagnuoli ; nulla à vederfili auanzar’incontro ; Tutto ben’ordinato, e concertato, in vece difuggire, edi icompigliarfi tìmido>anìmo-eheani &mente gli accolfe. Haueua fecotenute vnite quattro Galee, ed mofamentej haueua fatte allargare vn poco fuori in Marelaltre quattro, co-hxwue... me ¡n atto darfi alla fuga, perche poteiTero per fianco inueitire i nemicinel maggior femore del combattimento. Così attaccol- 10 egli il primo ; e così fù il primo à fcaricar’vno fmifurato Cannone dalla fua Galea, cheandò furiofamente à colpire la Capitana Imperiale, fopra cui ritrouauafi Don Vgo ;ne vccife con quelioiotiro quaranta; moltineferì; e tutte l’altre artiglierie della fua» edelie tré Conferue, fparando ancor’elle, ne fecero vn limile h orrendo macello. I nemici, che più toflo credeano di do-uer’infeguire,che di combattere, vedendoli di tal maniera aila-liti ) e colpiti, molto fi atterrirono. Corrifpoferoanch’eiiìperò, e fpecialmente la Galea di Don Vgo ricambiò quella del Doria con del danno ailai. Tutte azzufFaronfi alle flrette poi, e quali da vn canto vincendo ,e quali perdendo dall’altro > continouò in tal guifa il conflitto fino , che foprauuennero per fianco le quattro già fuori allargateli. Elle con grandlmpeto vrtando, fparando, ecolpendo, pofcro le nemiche tolto al difatto; ricuperarono le proprie , eh erano per foggiacere, e finalmente, e quefte, e I’altre £ d&twg* vicendeuolmenterincorateli, diilruffero tutti quei legni nemici ge" trà affondati, e prefi, iole iàluatefì con la fuga due Gaìee;reilou-uivccifo Don Vgo , etra i prigioni, ilMarchefe del Guaito, 11 Prencipe di Salerno, con molti altri confpicuifoggetti. QueiloinfortunioSpagnuoIo marittimo, che ricuòia perdita de" Comandanti maggiori, di militie feelte, e di quel corpo d’Ar * tutier»*- mata, chefolopoteua difenderli Porto, e procacciar5, efpaleg-giare per mare all’eilenuata Città l’alimento, coniternòaHeit remo l’animo de’difenfori, ed incoraggi altrettanto LauUech, e aJi O