LIBRO Q^Y I N T O. i99 ualli di guardia . Il naturai defiderio del Triultio in difenderiì , come buon Soldato ; la congiuntone , che maggiormente ve 1’ obligaua , e le promeiTe,chericeueadaCiamontedivigorofi, e celeri ioccorfi, lo rendeuano tanto più collante, edeliberato. Il Papa all’incontro, nella fua vecchia,& .ndifpofta età, più alTai tollerante i difaggi deH’efercito, e 1 acutezza de freddi, che patiente in diferire di più di efpugnare la Mirandola,mutò l’alloggiamento della picciola Capanna in vna poca Chiefiola, ancora più vicina, ed efpofta al berfaglio delle Cannonate . Trauagliaua il giorno , e la notte fenza a!cunripofo,e fù, trà gli altri accidenti ,oiTerua-bile, e di gran fpauento, che poco dittante da lui, vcciiì rimanef-fèro da vn colpo d’artiglieria due Soldati. Atterrarono aliatine i continui tiri dell’efercito tanto fpatio nelle muraglie, che apriua largo commodo agli attalth preftatoui anco dall’acque deTle fof-fe intorno, fifsamente indurateiì alla crudeltà de’ freddi. Co-nofeiuto allora il Triultio, di non poter più refiftere, nè di ha-uer più tempo, per attendere il foccorfo, già da Ciamonte pro-mettògli, mandò ad offerire al Pontefice à iiia libera diferettione il Luogo. Entrouui la Santità Sua il giorno de’ io. Gennaio per e u rèndt difoprale muraglie, con ifcala da manò appoggiatale; mentr’^' erano le Porte tutte calcate di rouinazzi, e di pietre, e caduti, e dittipatii Ponti.A]Ia Vedoua,che vi fi trouaua dentro,concedet- Arandole libertà di andarfene ; come anco diella à Soldati eccettuato il Tefice.or* folo Triultio, fermatoui prigione; e per efimere la Città dal Sacco , obligolla ad vn moderato esborfo. Dentro vi fi trattenne alcuni giorni; riuedella, rifarcilla dalle riceuute battiture, e ne fece poi, prima di partire, vn generofo dono al Conte Gio:Fran- che u do-cefco Pico, già nominato famigliare fuo ;inuefti!lo ditutte le ra-gionidel già Conte Lodouico, e fornilla di ottocento Fanti. cefco Vico* Non per ancora ftancatofi à procurar di toglier Celare dall’ amicitia del Rè di Francia, hora icelle il mezzo dell’inuidia, e del-l’emulatione . Dettofi più volte l’odio mortale , che nodriuano anticamente que’Prencipi l’vno contra l’altro , volle la Santità Sua più ancor’acutamente fpronarueli. Rilafciò Modona al dominio di Maflìmiliano , fcriuendo à Marc’Antonio Colon- e Modom na , che la confegnaffe all’Ambafciatore Cefàreo. Dichiarò tare' ipettante all’imperio, Reggio ancora; etentòintalguifa, che, ;s Reggió fignoritofiCefaredella prima, potette pretender di leuare in- wfieme' dalle manidelRèdi Francia anche la feconda , con ciò tirandoli all’impugnamento dell’armi. Sbrigatofi da tutte quefte facen- Ver porlo de, e partito dalla Mirandola, d’indi fi motte con tutto l’efercito à combattere Ferrara, oggetto fuo principale , e di cui ne confi* daua ficura la coniècutione. Ma è colà vana prometter fi fermez- Ferrari» za di