503 MDXXI, GENNAIO. 506 ordénalo trazer zoso dille scomuniche, el loro si ap-pellono eie. A dì 31. Fo san Silvestro. Il Doxe pur non fo in Colegio, ha il solilo dolor a le gambe. Fo ¡etere di Roma, di 25, avisa la morie dii reverendissimo Libre! cardenal francese l'radelo dii re di Navarra, morto in Pranza, havia intruda ducali 14 milia, e il vescoado di Pampalona in regno di Navara. Il Papa l’ha dato al cardenal Cesarino. Scrive altri coloquii auli col Papa. Item, fo teiere di Napoli cidi Pranza di l’Orator nostro da liles di ... e di Milán, el sumario de le qual letere noterò, lete saranno in Pre-gadi. Da poi disnar fu Gran Consejo, perchè Dome-nega è il dì eli Pasqua, zoè la Epifania, et non potrà esser Consejo. Fu fato eletion di uno dii Consejo di X, e rimase sier Nicolo Dollin, fo capitano a Bergamo, qu. sier Marco, qual è Censor. E passò tulle le voxe excepto Zudexe di forestier che manchó C balóle a passar. Et Io fui in eleclione in la terza, e lulsi sier Antonio Sañudo mio fradelo dii Consejo di X, et cazeti. 306') Dii mexe di Zenaro 1520. A dì primo. La Signoria fo in chiesia di San Marco a messa, vicedoxe sier Luca Trun, vestito di veludo cremesín allo et basso. Eravi li oratori Papa, Pranza, Ferara et Mantoa. Vi vene li tre Procuralori li tocha acompagnar la Signoria queslo mexe, sier Antonio Trun vesta di veludo cremesino et manlelo di scarlato, sier Dotnenego Trivixan in scarlalo, et sier Zorzi Corner in paonazo per la morie di la sorda. Vi fu etiarn il conte Mercurio Bua e altri deputali a compagnar la Signoria per questi tre mexi, nel numero di qual Io Marin Sanutio vi fui. Da poi la Signoria si reduse in Colegio, per esser venuto uno brigantin con letere di Ragusi, et etiarn letere dii Baylo nostro da Constantinopoli, di 28 Novembrio, le qual fono lete, e il sumario scriverò lete sarano in Pregadi. Da poi disnar, fo Colegio, e intrò tutti li Savii rimasti, excepto sier Piero Trun, qual non voi mirar et refudoe. Vene questa malina sier Zuan Moro capitano di le galie bastarde, con tre altre galle venule a disarmar, zoè sier Michiel Barbarigo, sier Zuan Antonio Malipiero et sier Nicolò Sañudo qu. sier Benedelo. A dì 2. La malina el Doxe non fu in Colegio (i) La carta 305* è bianca. per la doja di la gamba, ma sia meglio. Vene sier Zuan Moro venuto capitanio di le galle bastarde, et referì, vestilo di veludo cremesin. Io fui a la sua re-lalione. Laudò far Capitano di baslardele, et non armar galle bastarde; è stato mexi 20 fuora manco 3 zorni. Laudò li Ire predili Soracomili e sier Piero Gradenigo qu. sier Anzolo, e ha ver tenuto in ordene le sue galle. Laudò lo armar a questo modo si fa. Disse di Famagosla, laudando quelle fabriche. Laudò il sussidio di fanti e Provedador zeneral fo mandato in Cipro, etiarn lui con le Ire galle, perchè messe l’anima a quelli populi che dubitavano assai esser de-relicli. Laudò il far di biscoli per l’armada a Napoli di Romania e non a Corfù; manco costerà e si ha-verà mior roba. Laudò la Ibrteza di Corfù e si atende a farla compir; disse dii principio fato al fortificar il borgo di Candia. Laudò sier Sebastian Ju-slinian provedador zeneral e quel Capilano. Disse dii monte San Dimilri, qual quel Gabriel da Marli-nengo è di altra opinion di quello fu el signor Janus, videlicet di baasarlo e lajarlo, aziò non sia cavalier a la terra; esortò a dar ogni ajuto che si fazi dila opera. Laudò do stati soi armiragi et do cornili, et Hironimo Alberti sialo suo secretano. Sier Luca Trun vicedoxe lo laudò assae, el fu posto ordene venisse a referir in Pregadi. Fo letere di sier Francesco Corner cavalier 306* orator nostro apresso la Cesarea Maestà, date a Vormanzia a dì 25 Dezembrio, el sumano de le qual scriverò di soto. Fu terminato di meter bancho a sier Aguslin da Mula provedador di l’armata, Domenega proxima. Da poi disaar, fo Consejo di X con Zonta ; e intrò do nuovi, sier Jacomo Michiel el sier Anzolo Dolphin, et preseno di far quarti di ducati veniliani in zecha, et fo gran disputalion : tamen fu preso di farli, e di una balota. In questa malina vene in Colegio l’oralor dii Duca di Ferara et volse audientia con li Cai di X, nescio quid. A dì 3. La malina, fo letere di Pranza di sier Zuan Badoer dotor et cavalier, orator nostro, da Bles, di 24, e di Milan, dii Secretorio nostro Alvise Marin, di. . . Il sumario di tutte noterò di sotto. Vene in Colegio il reverendo don Bortolo di O-xonicha episcopo di Cao d’Istria, qual è stato a la inquisition de li strigoni di brexana e bergamasca, mandalo per il Legalo, et per decreto dii Consejo di X è slà mandato vengi a dechiarir a la Signoria il successo. Et cussi ave audientia con li Cai di X, et