f8o DE’ FATTI VENETI foo Decreto, la Città di Modona » che già tenea defpofitata nelle LC mani. GeLfiedT Ma il gran Turco Solimano porgeua à Cefare in Germania occafione ditrauagli affai maggiori ; nè mancaua d’ingelofìr'an-%u >IS ” co gli altri Prencipi Chriitiani, e queita fteflà República , non píktjy" ott ante Irami ita , feco frefcamente ftabiíita . Vociferauafì, che preparaffe, non folo in terra vaiti efèrciti, ma in mare ancora vna # terribile, e potente Armata, onde tutti à fè medeiìmi peniauano. Il Senato per ogni buon rifpetto fi armaua anch’egli , e procura-uanelIofteflòtempod’iniiilIarelabuoEa^corrifpondézanegli altri Prencipi per la comune preferuatione. Stomàticofpecialmen- affi- tepreffoalRè Giouanni d’Vngheria,accioche fitomponefle con %Junvpu l’Arciduca Ferdinando in buona pace, per togliere con efla il pre-teftoà Solimano di trauagiiare* Eccitòil Rè di Polonia» ilquale s* era già fìrapofto,e poi sbracciato, perche fè ne cercaifè nuouamete foSSwft il merito. Scriffe in Coftantinopoli al Bailo,ed à Luigi Gritti,che quiui per anco fi trouaua, affine che raddolciffero il barbaro, efa-cerbato per alcune reprefàglie, che haueano ardito di comettere contra più legni Ottomani le Galee della religión di Malta ; & ordinò anco al Prouetlitore dell’Armata,di douerleinièguir'. e repriraereytronandoiemGoIfoiòin altri Mari con nuoue infètta-tioni r Mentreandauacosì la República operando, volleancora maggiormenteinuigorire gli fuoi offici/, crefcendoin forze. De-rumao1 liberò di fàr’arriuare al numero di cinquanta le fue Galee ; edefc fll1'0*- fendo diminuiti affai glierarij »pregò il Papa à degnarti di concederle, in cafo di tanta premura, e perla generai falute, vnadeci-ma nel fuo proprio Stato fopra il Clero. Giuita l’ìnitanza, e più, che pia l’occafione , piacque ad ogni modo à Sua Santità dimo-ntcmtr Arar lene dtftkile ; etra gli altri ponderati contrari; diile , di volerne imporre due fopra tutti li beni Eccleiì litici d'Italia, per ira-piegarlein aiuto degli Svizzeri Cattolici, controìquali haueua- • BOglrHeretiei impugnate l'armi. Fù amara la negatiua al Senato. Solito nondimeno a fpremerfi dalle più interne vifeere le fo-ttanze, per difendere fe fteffo , elaChriÌlianalibertà, armò del proprio le già deliberate cinquanta Galee , eleipinièà feorrere, ji'itjii.'jff ^ àeuftodire i mari. Falsò in tanto Solimano in Adrìanopoli fofperii* con grande indicio di verificar le temute fue hoftilità per mar\ cper tefra ;manel punto,che fi attendeuano , piacque à Dio , per allora di fòfpenderle . Datofi alla caccia di brutti Animaci imi vece dlnuehirecontraglihuomini, andò trattenendoti trà i deUtioit piaceri di quelle Compagne. Difoccupatafì dunque l’Armata Veneta dal timore della Turca» fiportò allinfecutionede’ Corfali, che grandemente infetta* vi uano