rèi DE’ FATTI VENETI Adige alia Torre Nuoua; pollo quello, che cuftodendo le Bebe, e Capodiftria, fù anco validamente prefidiato. innato n Fornente nel Polefine di Rouigo, Campagna aperta, e non Toìefine’ bafìeuolmente guardata, entrò vn tale Giulio Fallino con ftuo-daiouc4. JograndediFerrarefì,eTedefchi à calpeftarla ,erouinar!a. Vi accorfero i Veneti quanto più celeremente poterono, per dargli adoffo, e diflìparlo, & anco fatto Io haurebbero, fé colui, non pre-ueniuali,fuggendo. Ma poco rileuauano tali accidenti quafi continui tra i Venetia-ni, e i Ferrarefi, rifpettoà quelli, che erano già in procinto, per altroue occorrere con terribili fconuoglimenti alla fomma di vna n di tanta guerra. Ritornato il Segretario di Tiuoli in Francia,e rapii?*?1^ Prefentato al Rè l'accaduto in Roma col Pontefice fopra i Capila. toH; portatigli di pace, oltrepafsò quefta volta la'Maeftà Sua tutti i fegni di tante altre precedenti fue perturbationi, preten-dendofi troppo all’eftremo vilipefo, ingannato , e tradito . Il defìderio troppo flraboccheuole di conseguire vn’intento, fà, che bene fpeffo ciecamente fi trafcorri anche nella viltà, e nel-J’abiettione, fenza auuederfene, fe non dopo fuanita affatto la fperanza di più ottenerlo, ecosìappuntooccorfeal Rè di Francia. Dopo cadutagli, e cadutagli à forza didecipule,edifcher-ni,quella dell’amicitia.e della gratia del Pontefice, riuenne in fe fteffo, ecomprefechiaro, quanto sera altamente pregiudicato vittoriofoà mendicarla à qualunque prezzo dagli abbattuti ne-a'uVer > cluanto abbaffata la reai grandezza, equanto,fino con l’ab-ra. bandono de’ Bentiuoli^trafcurato hauefse il decoro,e lo fplendo-m "min're della fua gran Maefià. Prefe l’armi,per difenderfi da tanti difetta. pofti apparati di guerra ; e per farlo, doue più premeane il bifo-gnoj pensò principalmente all’Italia. Hauea già chiamata in Francia vna buona parte dellefercito, per poter difendere il Re dalle minacciate inuafioni della Spagna, e dell’Inghilterra , e’1 Generale di Normandia, che , dopo la vittoria di Rauenna,s’era trasferito à Milano, pur Generale di quell’Armi, hauea licentia-te quafi tutte le genti Italiane à fine di fminuire i difpendij . e nei m- Ora procurò Luigi di fouuenireàtali bifogni nelle più poffibili »nt/e. forme. Già per la fofpenfione accordatali trà la Republica, e Cefare, pretendendo, che le fue militie non fofsero,per allora più necefsarie in Verona, fece, che vna buona parte di là fi togliefse,eiìconduceffein Milano. Ordinò alla Palifsa,chefol-lecitafklammaisamento di fei mila Fanti Italiani, fotto la condotta di Federigo da Bozzolo, e di altri Capi militari. Prorogò per altri cinque anni l’Alleanza, ch’era per terminare co’ Fiorentini, eglìobligandofi con feicento lanciealla loro difefa, & eilì con