2f>4 DE FATTI VENETI menteconciliatoiì in vn’ifteffarifolutione vn’ifteiTo intereifeltrà e[eniio due gran nemici, feguì la mafia dell’eièrcito di Francia in Sufa , il sufi! afcendenteà foldati ventimila, e comandato da Monfignore delia ¿¡SÌ1' k*Tramoglia,Caua!ieredi nafcita, e grido,ma dirette le faedeli-7: rmogli a. berationi principali da Gio: Giacomo Triultio, per la Tua inocchiata efperienza nell’armi . Haueua la Republica accrefciuto -Principale anch'ella il iuo, non comprefeui leCernide,à ottomille agguer-^^Ì'0’ riti Fanti, à mille ducento huomini d’arme, e à cinquecento Cade^ Vèneto- ualli leggieri. Softenea la prima carica generalifsima l’Aluiano, cwlZZ0- già ritornato di Francia, egià condotto dal Publico in quell’al-te Spremo to grado con Io ftipendio di ducati cinquantamila annuali, e con obligo à lui di mantenere del proprio trecento huomini d’arme,e cinquecento Baleftrieri. Militaua per fecondo comandante Gio: Paolo Baglione, con molti altri fubordinati Capitani, e già ri-'¿¡ndii refpiro in Patria li due Proueditori Patriti;, erano e Domenico Andrea Loredano, e Domenico Contarini fubentrati in loro TnSo. vece. Tutto queftoefercito della Republica trouauali ornai fo-rt- praleripedell Adige militarmente ridotto. L’Aluiano, impa-tienteal folito d’indugio, ftimolaua col fuo naturai femore il Se-Befiderìo nato à permettergli, che fi muoueiTe,per portare immediate l’ar-mi nello Stato di Milano, iproueduto ancora, &in confequenza trk nei facile da inuaderfi, e da occupami à mano faina le principali Cit-tà. Ma àqueftibellicofi, e rapidi Spiriti, non feppe la prudenza de’ Senatori adattarli per allora. S'era confederata la Republica &?daì co’Francefi, & obligatafi à correre con loro vn’ifteifa forte ; Non senati. '' peròdouendotoccare à lei quel Ducato, ragioneuolmente fli-mauaj che nè meno à lei toccaife di entrami la prima; di entrarla fola ; di preuenirne i Francefi, quafi di pigri rinfacciandoli, e per vincere in altrui vantaggio, lafciar’efpoito il proprio Dominio alle perdite,& alladifcrettione de’ nemici. Partecipò queili ienfi il Senato all'Aluiano» ed efpreflamente ordinogli, che fi doueife contenere di qua dall’Adda, e dal Pò con tutto Pefercito, rimettendo però al Ilio configlio l’intraprendere ciò, che gli pre-ièntafTe fo pra il fatto facile la congiuntura, ò ch’egli con Iafua matura efperienza procacciarefi poteiTe.Parue all Aluianonon-dimeno, che queite,le bene cautelatecommiifioni, gli preftafle-ro l’alTenfo, di andare incontro ad vna occafione, che poco dopo venne ad allettarlo . Trouauafi in Verona allora Pandolfo Ma-MaSl latefta, ch’era già paffete nei trauagli della Republica agli fti-pendi; di Mafsimiliano ; II quale eshibigli l’ingreifo all’occupa-l’iwtifo tione di eifa Città per la Porta di San Georgio. Se 1’AIuiano,pri-ir cror.,. ma cjie ^ cìù deliberarfi, fi foflè compiaciuto di fcriuerne al Senato, fòrfe>chegli haurebbe ponderatili mali euenti, accaduti più volte