LIBRO DECIMOSESTO. 643 tro coniafinta lettera, e con l'altre ben note maniere . Ora rifar cito fi il barbaro degli riceuuti affronti\ difio latici gli Paefry rapitici gli buo-tnin't; occupateci molte Ifole nell' Arcipelago, parendo, che fi appaghi d’Ogni auuentata offe fa chi sformatamente offende, eccolo a ritornare con la fitta prima volontà contro di Cefiare,ed eccolo con l'inter effe ße fiso à ricercar à noi da vero la pace, per impedirei che non s'vniamo col di hi nemico. Se poi v'ten detto, che le ripul fe ,eh'egli hà rileuate [otto Cor fu, e fiotto Napoli,non pano fiati blandimenti,nè anche deue lane-cefifaria dife fa prouocarlo à Jdegno; e chi sà, che la moftratagli fronte, non gli habbtafieruitodi documento,in vece d'ira ? Solimano è T ureo» ed è crude le, ma non contro di fe ftefso, e fe viene ricercato vn primo e fiempio di fede Ottomana mantenutalo ne richieggo vnfico do di vna pace, immantenente fatta, ed immantenente infranta fenza veruna ragione da quell'impero . Per rifoluerefinalmente il biafimo, di cui fi pretende aggrauar la Patria, quando nel procinto di flabtltrfi vna Lega Chnfiiana, ella co' Turchi fi componga, dirò bumilmente , che ninno C attolicoPrencipe hà mai rtcufiato di pacificar fi colgrade Impero Ottomano,potendo. *T ralafciandoß li tempi ¿gli efiewpi antichiìper darne vn moderno, Cofiàèfiucceduto in queßa ifiefifa guerra? Che hà fatto il Dori ai Egli non hà mai voluto accompagnar t Armata Spa-gnuola con la noßra,per fouuenire Corfù, barbaramente affalito. Hà poflo fempre in non cale gl'infifientì officij del fio Pontefice. Di Iettando fi di godere il frutto de IL'artifue je andato a Genoua ; nei più fcruenti bi fogni, e pure ptrattaua ancor'allora la Colleganza Chrißiana medefimà contra gl'Infedeli', e pur'effendo già rotta la guerra tra loro, e Ce fare ,non v'era pericolo diromperla-, e pure non trattaua allora quella Mae flà col Turco pace, come adeffo egli la ricerca allaRepu-blica,onde hduefise potuto prenderne occaftone, e pure, quando ad altri, anche in que/to tempo il barbaro la richiedefise, fi potrebbe facilmente inàoutnare, che l'altrui rifiolutioni non haue fiero rifpetto, per adberirui. Penfiamo noi dunque alle noflre. Saniamoci lepiagheyche per anco grondano il fangue, e (periamo, che rime fiso l'vficito vn giorno ,pofsapiù copio fio effonder fi, per fegnalare di nuouo la noßra Patria sù le C ampdgne d’I/draele di glorie ^e di trionfi, in vece di finir'or a di fgorgarlo in lagrime, tardi pentite, ricufiandofidi accettare l'amici-tta dell'imperatore de’ Turchi, che ogn'vno anelantemente fo-fpira. Vditifi dal Senato con grande attentìone quefti due difeor-dantioffici;, fù per auuentura più Chriftianamente, che politi- feUpet camente deciio, di continuare col Turco in guerra ,e di attende- L^a reallaconchiufionein Roma della trattata Alleanza Cattolica . Uìum- Giàserano riceuuti li Capitoli colà abbozzati* Approuaroniì di vno in vno fenza alteratone , e fi rimandarono all* Ambaicia- Mmmm x tore