LIBRO DECIMOQVINTO. 6z9 ducento mila foldati col loro Monarca in perlón a , fu fola gloria della República ; poiché anche fol i fi trouò alla gloria della gran difefa . Rimafero nondimeno fangumofjífimerimpreiTioni, che lafciaronainemici fopra la Campagna co' già narrati incendi; , e difertamenti, e con la fchiauitu di venticinque mila perfone, che barbaramente afportaronui. L’Ifole, e iLuoghi propinqui neri- prffRomU-fentironograuemente anch'efli> eButintròprincipalmente, do-1‘'*teUi ue fi era fermato Solimano con lefercito , e doue in oltre occupò vn Cartello, che per la fua libertà; e per guiderdone di vna Vefte d’oro, rilafciogli volontariamente il Cartellano. La lieta notitia del liberato Corfù peruenneà Venetia , quan- • do più tremantemente attendeuafi vna lagrimóla perdita , acciò che tanto maggiore fe ne riceueife il contento . Alla fola grada della diuina aflittenza s’innalzarono iringratiameti, e le orationi , , e Ora-già che hauendo i Prenci pi negato qualunque fouuegno, vollero, ‘ Ve~ che la República ne riconoiceife dal folo patrocinio del Cielo la preferuatione . Se però fu fola à difendere Corfù, non reftò fola à goderne il bene, che fu comune, e generale à tutti, ed à lei rima-fe immortale il merito , di hauerfaluato vn tanto antemurale all* Italia , ed al Chriftianefimo; fi come pur’hora con aggiunte moderne fortificationi ridotta à inefpugnabil ítato lo cuilodiiTe » e cuitodirallo all’eternità, 11 Fine del Libra Decimoquinta. DE* k