LIRR o EVINTO. 171 Tore ofcure, fece fubito otturar! tagli, già fatti negli argini, e la mattina andato per le paludi medefnne à ben fermami l’artiglie-rie,cominciò contra Legnago , oltre al fiume, furiofamente fpararle ; Largo affai da quel canto il tramite , e per ciò giù- rnktfrL. gnendoui debolmente i colpi, li rifolfe di gittaruì vn Ponte, per tragittarle condur’i pezzi,e l’efercito fotto le muraglie. Non hauendo Barche fufficiéti,e trouata difficoltà nella coftruttione; fu sforzato di penfare à qualche altro ripiego. Coprì l’acqua di groffi legni,legatiindiifolubilmenteinfieme, e fopra effiappog-giandofi le militie,come fopra vn forte piano, ficuro il piede, ve ne tranfitarono di Guafcone in quantità, etranfitouui con effe, e con molte artiglierie vn tale Capitano Molardo, fenza che i Veneti in Legnago ,poteffero ritardarle, nè impedirle, nè per quanto vi fi affaticaifero- Eleuatefi danemici fopra laltra fpon-da le batterie da tre parti, tolfero con effe à percuotere ìitk petuofamente le muraglie > facendo pur’anche il medefimo i Cannoni, che flauano di già piantati di quà dal fiume . Ra pezza-, uano quei di dentro le aperture , e le ruine con in deferte diligenze ; Rifpigneuano, eprecipitauanogiùdelJe fcale quei,die * dopo appogiatele, tentauano di montarle, per innalzarii agli af-falti. Carlo Marino, che v’era per anco Proueditore, fermaua-ii ,ecombatteua intrepido nella parte più debole del Luogo, doue faceuano i nemici gl’impeti maggiori; madiroccatoui final- uedìton fi mente da inceifanti colpi vn Baflione intero nella punta della d'fende'-Terra fopra l’argine, non fù più pofsibile,che refifteffe ; Vi fi tol-fe per non perirui, e fi ritirò nel Caftello, con quattro Nobili syitira. Veneti, e con quelle militie, che dall’anguftie del tempo gli fu-cST/t ^ rono permeife. Ritiratofilui, trouoifi il Capitano, ch’era alla difefa dello fteffo rouinato Baloardo,in neceifità d’arrenderfi, facendolo però co’l patto, chedoueffero elfere falue le vite, egli haueri; Ma ne à lui, dopo vfcito,nè alla Terra,dopo occupata, fù mantenuta la fede, Il tutto venendo generalmente maltrattato, emanomeifo. Prefa la Terra, non perdonoffi il feguente giorno al Caftello.Batteronlo furiofamente i Cannoni,ed atterrategli le più fuififtéti difefe,e principiato à tagliami fù’l piede vn Torrione, per dargli il fuoco di fotto,fù pur quiui ridotto il Marino ad vna flrignétiflima neceiTità di cófignar fe ffeffo, e li quattro Nobili prigioni di guerra in mano de’ Francefì, e di conten- e finalme. tarfi, che foifero fpogliate le militie, perche fe ne andalfero in li-berta ; così impadronendo fi Ciamonte anco di Legnago, dentro à cui lafciò, per fufficiente prefidio, ducento Lande, e mille cinquecento Fanti . La perdita di quefìa importante Fortezza intimorì grande- • Y 2 men- \