453 UDXX, DICEMBRE. 454 di 18. Come li fanti spagnoli veneno di Roma, e li imbarcono per mandar in Spagna, è sta fati ritornar a Napoli per il fradello dii castelan di Castel novo, che andò per loro. Etimi hanno mandato per li fanti è con domino Ungo per l’armada, quali sono ih Sicilia, et è slà preso quel Cole capo di foraussiti apresso Santa Maria di Termedi, il qual, volendo con li soi andar a far danni al ditto monaslerio di frati, 10 preseno et si dice lo mandano a Napoli. Quel Volpe, homo dii serenissimo Re fo a dar danari e far la mostra al signor Marco Antonio Colona, per esser napolitano, ave salvocondulo venir a vedere li soi, et è qui amalato in casa di gole. Ila dito che sarà col Papa. Item, ha nove di Spagna: li 13 sono al governo hanno Irato per forza dii caslel di... il dueha di Calavria, fo fiol dii re Fedrico di Napoli, el poslo in libertà; la qual nova è sta di conlenlo a tutta quella terra, per il che el Se/.o di Capuana non voi assentir a quel capitolo eie. Per il che lui Secretano stenta ad exequir la materia di la reformation. Da Milan, di Alvise Mar in secretano, di 17. Come ha nove di scriver da li Triulzi, che lion a posta a la corte di Franza chi li avisa di nove. Dicono non haver nulla, el di sguizari si ha che hanno risposto al Papa a la richiesta di fanti voi, che i vo-leno saper conira di chi li voi mandar. Scrive, che di quel dolor Porro scrisse a la Signoria la sua rechie-sla, et non ha auto risposta. Avisa, domino Costanzo averli dito che quel Rodolfo Marmora, venuto da sguizari, ha aviso che Basilea et Zafussa, che sono imperiali, non voleno si dagi zente a stipendio dii Papa. Dii dito, di 3 Dizembrio. Come ha ricevuto nostre letere di 28, con lelere vanno in Franza, e la copia di l’allra zercha il successo di l’armata francese a Baruto, da esser comunichata a lo illustrissimo Lulrech. E cussi andò per parlarli. Volse montar a cavallo e andar per Milan ragionando, e senza voler aldir altra letera, disse avia prima auto lai aviso dii qual non feva conto; e li dimandò di falconi quando zonzerano. Replicha, quel dolor Porro voria saper la resolulion di la Signoria, slà scoso né va a lezer a Pavia. E manda letere di l'Oralor nostro in Anglia. Noto, hi le lelere di l’Oralor nostro in Anglia è, come era zonlo aviso per letere di Roma di la morie dii Signor turco, e il Papa scrive averlo auto da la Signoria nostra. Tamen lui Oralor non à auto alcun aviso, che saria sta pur bon averlo mandato. Di sier Antonio Marzello capitano di le galle di Baruto, date a dì 9 in mar, mia 50 sora 11 dirupi di Maina. Avisa la cossa di l’armala di Franza venula a Baruto, di vele 15, videlicetd a la quara, 7 galie el "2 fuste. Et quel capilano li mandò a dimandar li Patroni. Rispose non li poter dar, bisogna stagi su le sue galie. Li mandò a dir era impresa difficile, quel capitano rispose voleva andar a di-snar a Baruto. Ilor smontò horneni 800 in arme, di qual fo morti 400, contati per li nostri, et a hore 53 si levono de lì el tolseno la via verso Ponente. Scrive di le do galie solil mandono in ajulo nostro quel reziinenlo di Cipro. Scrive, con il Consejo di XII prolongò do zorni la muda, el ha cargalo, computà 27G* li colli levali a Baruto, da colli 1000 specie su le ga-lie. Scrive, con dila armala francese lien fusseno li do gaiioni dii Papa. Scrive, il suo levar e venir in Cipro e quello fece per non si scontrar in l’armata predila, el prima, di Barulo licenliato le do galie so-til lornaseno in Cipro. Nostri in Baruto è siali in grandissimo pericolo. Dii dito, date mia 60 in mar, verso le dirupi di Maina, a dì 6 Novembrio. Manda letere replicale. Avisa come 3 uavilii di corsari rodioti a Baffo smontono in terra a hore ... di note e rupe-no uno magazen, nel qual unogalion di turchi capitalo de lì havea posli alcuni legnami el altre cose, et brusono ditlo galion el si parlino. Lui Capilano à fallo il lutto per poderli trovar. Scrive, l’armada francese parti di Cipro per Rodi. Scrive questa per la nave patron Nicolelo da Millo, et atenderà il suo navicar con segurlà. Di Spalato, di sier Marco Antonio da Canal conte, di 26 Octobre. Dii zonzer suo lì, e trovò la terra molto mal in ordine; le mure intorno da due bande rote; il borgo nel qual è da anime 400 aperto. Unde terminò andar vardando per tulio il territorio, e visto il castello vechio bisogna minarlo o spenderli ducali 50, ma per opinion sua saria meglio ruinarlo. Scrive, ha Irovà munition assa’, ma nulla valeno, li voi mandar a l’Arsenal. In li castelli di la terra sono soldati 24 vechi e putì ; di slralioti voria averne al-men 40 solo quel capo e lo lauda. Trovò la Camera molto debita, unde li ha parso far la descrilion di homeni da fati di la terra, et ne ha trovalo al numero di 1000, quali a ogni bisogno fariano ogni fadione; e lì ha posto bordine, falò cavar li fossi di la terra, e questo senza spesa di la Signoria nostra. Dii ditto, a dì 2. Come, havendo ricevuto lelere di la Signoria nostra stagi provisto perla morie dii Signor turco, scrive zà lui havia fallo la provision e fallo cavar do man di fosse, non dubita di nulla, a tulio è stà fato provision. Dii ditto, di 4. Come, in quella note, a hore 10,