4P DE FATTI VEN ETI He tribù- fimo di tutto Pefercito, e gli aumentò nelle genti d’armi, e nella te”i Duca condotta le vtilità,e le recognitioni. Celare poi,dopo hauer vin-rZlagh't0 ^ ^ Francefcoin Italia , ed interamente da efla fcacciatolo , in Fran- non folo di deminio, e di forza, ma quaiì di nome, non ancor contento , continouò à perturbarlo nel proprio Regno ; e procurò , che fàceiìe il Rè d’Inghilterra il medeflmo. Si agitaua molto il nuouo Papa Clemente di tati difsidi; Chri-ttiani ; nondimeno hauea gran rifpetto à tentar la pace, per non porgere difgutto àCefare,à cui Sera già fatto conofcere di genio partiale, ed altamente profèflàuafì obligato. Auuedutofl alla fine d’eiser Pontefice, e Padre comune, abbandonò qualunque ri-Tiittif del guardo, e mandò alle tré Corti di Germania, Francia, ed Inghil-Tapa aiie terraNunti; efpreflì,per difporle albene-Ma nulla valfero quette Sante diligenze.Trouòfilfo ciafcheduno ne’propri; in ter e ffi.C hi di ricuperarli perduto; chi più sépreauido di acquittar dominio; e Carlo, non tardando à fpigner Tarmi contra il Rè inimico, im-Fonterabìa padronillìdi Fonterabia,fopra gli orli della Francia, e della Spa-pnr™*!* gna. Fomentaualo al folito il Duca di Borbone,mentre hauendo imperiali. jecojpefueC0ntrailSouranooramaipaffatoil fegnodi remiffio-ne,nonpoteafperarfìcurezza , fenonaccrefcendole ; Perciò il riduffeà capitolar finalmente con la Maeftà Sua nella feguente maniera. Che[i trasferire nel Regno di Francia con buona portione dell'efer-capitoli ì3 cito ,già rimafto in Italia fenz^a impiego, Che, ¡libito gi unioni, fojfe Borione^ tenuto il Rè d1 Inghilterra à fargli vnesborfo di centomila ducati il mefe,ed ancor efso per finalmente conduruifi. Che douejje Carlo af- , fiftergli coni* Armata faquale nel Porto di Genova fi preparano,, per attaccare la Prouenz^a , e profeguire nella guerra, già principiata atConfini, (f adempiuteficonforme ai dfegni le dette Impre-fe,foffè da Borbone giurato il Red Inghilterra in Rèdi Francia, ed et rinueflitonel fuo confidatogli Ducato, douejje [ignoreggiar la Pro-uenz^a. che™ à Conchiu fi quefti Capitoli, fu pretto Borbone ad efeguirli. Andò mix.** à Nizza col Pefcara,e cò gli altri Capi SpagnuoIi,doue però gli fi affacciarono due difficoltà . Ritrouò le forze affai minori del fuppofto;e TArmata del Rèdi Francia,già trasferitali da Marfi-lia à Villafranca, molto più numerofi delTImperiale. Entrò ciò non ottante in Prouenza ; nè iui eflendo badanti per opporfe-gli Renzo da Ceri, Federigo da Bozzolo, & altri Capitani Fran-cefl, che v’erano prettamente accorfl,fuperò d’impofiefiarti di al-impadro* cune Terre. Propofe pofeia di paffar’il Rodano, per più inuifee-ttendofi di rarfi rouinofamente nel Regno. Ma il Pefcara, che principalme-tene\ te auuertiua agTintereffi di Cefare più importanti,non acconfen-