583 MDXXI, GENNAIO. 584 di non abadino la Signoria nostra, con altre parole ut in litteris, unde lui Secretano lo ringraliò eie. et ebe doman si parte monsignor maistro Charo, va oralor al re Cristianissimo. Etiam averà a parlar di le cosse di Scozia. Tamen dito oralor francese li ha dito, questo He restarà satisfalo di monsignor di Obignì venuto in Scozia, non è slà per mal etc. Di Milan, dii Secretano nostro, di 27. Come, andando quel zorno a la messa a Santo Antonio con lo illustrissimo Lulrech, li disse si Phavea auto risposta zercha il venir dii Governador e domino Andrea Grili de li. Rispose di no, unde se maravegiò assae, dicendo replicasse di haver risposta. Et cussi disse monsignor di Terbe. Poi li disse del caso seguilo al Re el zorno di tre Re, che vene certo legno di alto e dete su la testa al Re, ma non bavera mal di pericolo. Item, poi disnar, esso Lutrech li disse che di Zcnori nulla era, e quelle cosse erano disciolte, e come havia letere dal suo orator, è a sguizari, che quelli sarano col re Cristianissimo, et ha scrito al Re non resti di acordarli quando ben costi assa’ danari, el bavendo sguizari, non ha paura di alcuno. Scrive, come domino Ambruoso da Fiorenza non andò a sguizari per la differentia di Mendrise e Lucarno, ma andò solo monsignor Minutio. Item scrive, che il cavalier Triulzi senalor, li ha dito voy scriver a la Signoria sia contenta far retenir uno suo debitor è in Crema, nominato in dite letere, che li farà cossa gratissima, et è amico e servitor di la Signoria e suo cognato Paris Scolo; el l’Orator disse la Signoria farà ogni cossa, essendo cosa di juslitia. Scrive, Lutrech averli domandà se sono zonli li falconi sacri, e come i zonzerà se Io avisi, dicendo credeva « la Signoria si aricorderà de mi, perchè li capitani quando non è guerra stanno su caze e falconi ». Rispose lui Secrelario, la Signoria amava mollo la exceknlia sua e si aricorderia eie. Noto. Eri sera lo expedito per Colegio a Milan e in Pranza falconi numero ... per Michiel Fusta che li ha portati, con ordene che siano donati a Milan a Lutrech, il resto si mandi al re Cristianissimo. Di Ruigo, di sier Francesco Foscarì podestà et capitano, di 22. Come manda una teiera aula di uno suo amico di Ferara, la qual benché non sia di momento molto, pur la manda, et cussi non restar di star vigilante in avisar ogni progresso. Di Ferara, di 21, al podestà di Ruigo. Come, li sguizari dovea venir per il Papa non è ancor zonli, par sia certa diliicultà a levarli, ni etiam li 1000 lanzinech mandò il Ducha a farli per il suo capitano, et questo per haver ordene levarli quando si leverano li sguizari; ni altro se intende di novo de li. Di Udenc, di sier Francesco Donado el cavalier, luogotenente in la Patria, di 21. Come, in exeeution di le letere di la Signoria nostra, disse al magnifico capitano cavalier di la Volpe, andasse a stanziar in Cividal. 11 qual rispóse anderà mollo volentieri, et ha mandato a preparar le stanzie ; ma voria le chiave di le porte in le man, qual tien quella comunità. Item, ha dito a Cesare suo fradelo, fazi venir in Udene alozar li 18 homcui d’arme, el cussi farà. Scrive di capi di stralioti a far el simile. Item, el cavalier di la Volpe li ha dito li cavali in Cividal non fa nulla, meglio saria tanti fanti. Et ha mandato uno suo a Posloyna loco dii conte Cristo-foro per saper la sua venuta; el qual conte Crisloforo non è ancora zonto, el se divulga veri) con 100 cavali todeschi, licet voria lui menar corvati, ma lo-deschi non voleno corvati, et lui li menerà e non sarà altro. Scrive, in Maran, Gradischa et Goricia, poleno esser da 150 in 200 fanti, et zercha 20 cavali di todeschi. Dii Zante, di sier Alvise Pizamano pro-vedador, di 9 Zener. Come à auto avisi di Pairas e Coron, el Signor turco novo è morto, e che per la motion di la Soria, tuttavia passa zente su la Natòlia, et è slà fato comandamento le zente stagino in ordene. Item, ha di Modon, aspetavano Charamamet corsaro, dovea venir a levar turchi su 1’ armada ha di galle fuste e altri navili al numero 22, e dicono voler venir a luor il Zante. Lui fa ogni provisión e slà vigilante. Fu posto, per i Savi dii Consejo e Terra ferma, 352 una letera a l’Orator nostro apresso la Cesarea et Católica Maestà, come a dì 4 expedisemo a Verona domino Jacomo Florio dolor con le inslrution zerca tratar le materie eie., et li havemo dà letere di cambio di ducati 8000 et ducati 2000 di contadi, et le-lere dì credito di ducati 10 milia di sier Alvise Pi-xani procurator, sichè de li ducali 20 mila è provisto; ma ben volsamo che parimente si desse li danari ma si tratasse la materia di confini, però parli al Re, monsignor di Chievers e Gran canzelier, e vedi ultimar questa materia. Item, una altra letera al dito Orator in risposta di le soe; ed il successorsi expedirá, è sialo indisposto, voi la prima setimana di Quaresima partirse, in questo mezo lui (rati la cosa, e se lì manda il sindachà etc. Item, havemo confirma quel..........Justinian zenoese in consolo di quella Maestà in l’isola nostra di Candía, e que-