3?/c hernì" to pul vi mane* r8o DE FATTI VENETI Chriftiane, e continue lagrime à non più inuehire contra la Sede Apoftolica, proiettandogli infelice il parto, egraueil gaftigo del Cielo, non correggendo?!. Egli per tanto commotto da tali efficaci infmuationi, & affetti, facea proporrei Pontefice quei partiti,che>faluo il rifpetto della douuta fua fèdeco’l Duca Alfonfb, haueifero potuto conciliare i cuori, & accompagnare giunterei-fi. Mà troppo impettito l’animo di Giulio nello fdegno contra le periòne,e nel defiderio di aggiugnere dominio alla Chiefa, e à fe fletto, non v’era modo, che nè per dolcezza di offerte, nè per timore di accidenti, potette mai ammollir fi. Andana foauemente fcanfando gli offici; . Ora dimottraua di annuirui; hora con-torceafi,econ quetteartificiofeforu.eando, protrahendo fino à tanto, che trouò perfettamente ridotte al premeditato difegno lecofe. Allora tornò con parlar libero, e con impeto deliberato >à dire al Rè, che fi doueflè aifolutamente togliere dal patrocinio del Duca ; proiettandogli, che haurebbe hauuto per nemici tutti li di lui amici. Si commotte ad vna tanta mutanza rifentita-mente Luigi ; nè pure ancora volendo alla fcoperta rompere, gli rifpofè, eicufiindoiì, che trop po indegno gli fi farebbe rimarcato dal Mondo il nome di Rè, fèmpre che per li fuoi preci fi riguardi haueffe abbandonato vn Prencipe Confederato fuo. Batto tanto à Giulio per vn apparente giuttificato prefetto. Finì di efprimer-fì, che già rieuiandoiI Rè Chrittianiifimo di allontanarfi dal Duca > fe ne fodisfacetteà fua voglia, poiché anch’egli, difobligatofi daciafcheduno, haurebbeattefo à fe medefimo, & à confermare le ragioni > & il dominio della Chiefa libero, & eiente dall’altrui, perfecutioni, e violenze. Fù quetta protetta del Pontefice troppo rigorofa per vnRè di Francia ; tuttauolta fentendofi la Beatitudine Sua molto bene in forze, non limitò le parole agli effetti, oramai deliberati. Si era già collegato conia Republica, e confidaua di valerli del l’armi fue ouunque, haueffe voluto condurle co’ fuoi feruidi pen fieri. Hauea ratificata con gli Suizzeri la prenarrata Alleanza, e di-fpottili ad inuadere Io Stato di Milano.. Speraua,che Ferdinando di Spagna, gelofo al pari di lui della troppa grandezza,& am-bitione di Luigi nell’Italia, potette bramare anch’egli di feparar-uifi, e di contrattarlo. Nonfi dittìdaua,nè ancheintuttojdipo-^er promuouergli il Rè d’Inghilterra contro ; e quanto all’imperatore Ma ttìmiliano, già fcorgendolo in; molta debolezza, ne haueuapoco, òniun timore.. Con tali confidenze, e mattìme , fempre maggiormente infe-rendofi, già palefemente inuehiua contro di; Luigi, e contra AF fonfo con libere maledicenze, e con aperte querele, e minacce. V 0“