4?4 DE’ FATTI VENETI orteruato vn’abboccamentofuo col Duca di Ferrara al Finale > dopo cui Jiauea fatte Alfonfo fpianare verfo la terra di Cento le rtrade , e correa vn’accreditato concetto , che lo hauefle contri Roma incalorito , perche maggiormente colà trauagliando il Papa, più à lui rertaffe libero il Campo all’inuafioni di Modona, e di Reggio . Per tali troppo crefciuti timori, non fù dunque più portìbile à rattenere Clemente dalla continuatone detrattati col Vice Rè . Non più poterono farlo j nè le ponderationi gra-uiiTime del Senato, nè gli offici; più che ardenti di Monfignore la Lange, ch’era in queltempoappuntogiuntoà Roma, inuiatoui dal Rè di F rancia con ventimila ducati, e con promefta d’altre celeri, egrofse fpeditioni. Adherì all’inrtanze di Cefire 5>iera-mofca, Napoletano »mandatogli dal Vice Rè medefimo^per meglio facilitar! maneggi, già dal Padre Generale incominciati. Conchiufe vnafofpenfione d’armi perotto mefi, edefcufòfli ap-Trucia reffoagli Alleati di efserui flato sforzato da graui pericoli, che fo-ionoflri praftauano alla Chiefa ; da troppi fconcerti deir armi fue ; e dalla renitenza di Renzo da Ceri in auanzarfì divn paflò mai verfo Napoli, non ortanti le continue premurofe inftanze de’Capi marittimi . Stabilita, ch’eil'hebbe, tanto fé ne compiacque, e le diede prezzo, che ancora pauentando di vederfela à fuggire dalle mani, fece pregare il Vice Rè, perche andarte perfonalmente à uria, rj- ratificarla in Roma. Cortuiandatoui ,contentollofubitoà cor-d 1{oma' roborar la triegua ;ma querta, fi potè dire, che fofse vna cerimo-La ratifica niafcmplice in riguardo di quello,chesforzolloàcapitolar’in oltre. Sforzollo à obligarfi diesborfarealPefercito Imperiale fef-con mitifantamiladucati; di ritirare da Napoli l’armi deila Chiefa; di altrijggr<* concedere il perdono a’ Colonnefi, rimanendo, così à loro,come all* Apoftolica Sede le Terre poffedute allora ; e di rertituire alla porpora Cardinalitia Pompeo Colonna, già da lui deporto pel proditorio afsafsinio di Roma. Promife Lanoia all'incontro à Clemente, di far,che Borbone ritirarti anch’egli Tarmi dallo Stato EccIefiaftico,e Fiorentino, ed in ogni cafo di renitenza, di le-uarglidall efercito tutte le militieSpagnuole , fenza lequali non gli wrebbono rertateforze bartant^, per più attentaregrandilm-prefè. Querta fù la triegua,anzi l'accordo ftabilito dal Papa col Vice Rè ; creduto dalla Santità Sua, vn grand’argine, per preleruarfì dalle minacciate inondationi ; Ma neH’efperienza,fu come vn debole riparo, che rotto, ed abbattuto dall’impeto dell’acque, elle iiquate fi ^ trafportano maggiormente à fpander’,& ad allargar per tutto. fukjto Clementeda’Confìni Napoletani l’efercito; fece andar T Armata àCiuità Vecchia ; Iicentiò tutte le militie, eccet- to