ij8 DE’ FATTI VENETI Et eletto infignillo della carica nobiMìma di Colateral Generale, in ag-GenlZil giunta degli altri honori, e dignità impartitegli. Mentre fuccedea no quelli emergenti nelle parti del Friuli, 1-efercito Veneto fi portò dal Villaggio di San Martino alla Terra di Soaue, elaiciato quiui dentro più Compagnie di Stracotti per difeia propria,e perche impediííero à Veronale proui-fioni, marchiò col pieno verfo Montagnana, per ricuperarla dal-Efenito le mani de’nemici, Impreia, già, come fi diffe, penfata da’Ca-u>nMonti pitani, prima di Verona, ediftornata poi dalie commifsioni del • Senato. Innanzidi batterla con la forza, volle il Pitigliano cor-tefemente richiedere quel Gouernatore, che gli fi arrendeife di volontà. Coluibaldanzofamentenegoglielo, & egliappoftate^ gli contro le artiglierie, epreilo diroccataui vna gran parte di muraglia, fi preparaua aH’afTalto. Allora il prefidio, ed i Terrieri, non hauendo cuore di attenderlo, mandarono ad eshibire la refa, quando peròfoffero de’ loro haueri, e delle loro vite afficu-rati. Non piacque al Pitigliano di riceuerli, fc non con libera re-miffione, onde fece auuicinaruile militie ; Ma furono pretti coloca pari ro à conolcere,ch era meglio darfi à difcrettione,che allo fdegno concitato de* nemici. AiTolutamente fi arrenderono. Le vite,e le Cafe de’ natiui nulla furon tocche. Tutto il gafiigo andò à cadere fopra li Soldati del Duca Alfonfo , in numero di fettecen-to tra Caualli, e Fanti; meno contro à quelli eccedendofiIo lpoglio della Caualcatura, edell’armi; fi fece il folo Gouernatore prigione; ed ancor’egli rilafcioffi poi col cambio di Federigo Vendramino, già prefo dalle militie di Alfonfo nella Terra delf Abbadia,efTendoui Pretore. II giorno dietro all’acquiilo MoMeiwe. di Montagnana, Elle ancora fi rafsignò alla República; Fece Moncelice lo fleiTo ; e d’indi profeguendo I’efercito più auanti, li tralfe dentro al Polefine , e racquillollo infierne con Rouigo, e Tol'efwei1 con l’alrre Terre di quei perduti Contorni . Intefe il Senato con fommo contento tanti felici accidenti , e fpecialmente quello vltimo del Polefine , non meno per la ricupera di cofa fua, e di alta confeguenza, che perle t antere tante ingiurie, fattegli in quella guerra dal Duca Alfonfo. Non fi era egli contentato di mal trattare la República, per fojamente aggrandire li fuoi propri; Stati, e le llelfo ; affetto d’intereffè confueto, che farebbe compatibile, quando la Giuflitia nonio riprendeffe. Era con-corfo in oltre con la volontà, e con le forze à procurarne il disfà-cimento intero, per efaltar anco fopra le di lei ceneri l’eflranee grandezze; ebennehaueuadata vna gran pruouacon le militie ^ on °' giàfpìnteinaiutodi Maximiliano allora, che tormentaua la Città di Padoua, accompagnandole con lo fleffo Cardinale, fuo fratello /