14 DE FATTI VENETI quello CongreiTo dell’vno, e l’altro in Sauona, crebbe à gran ragione infinitamente il fofpetto ; e per più aumentarlo ancora da tutte le parti, diuuIgoiTi nel medefimo tempo vicina la compar-fa di Cefare con potente elercito in Italia. Spronata per tanto datali vehementiffimi impuliì la Republica, rifolfe, fe non di ef-fettiuamente armari!, per non dar motiuo di alteratione, à chi mendicando forfè andauala, di preparare almeno ad vna pronta difefa li propri; Vailalli, fempre, che ne foifè improuifo il bifo-gno accaduto ; e fù quefto il tempo, che militili di fcegliere dal-che inm l°Stat°fuo vn numero d*h uomini, capaci allarmi,nominati tuifce le Cernide , per militarmente efercitarli, allettandoli con alcuni cenidr. prjuiJegi ? & efentioni. Poco anche tardò à rinforzarti la voce fparfa della venuta in Italia diMaifimiliano. Ne auuisò in diligenzai Padri Vincenzo Querini, Ambafciatore Veneto, che gli era appreifo, variamente però in tutto da’ primi apprefifi fofpetti. Scriife, che aggra-uatafi laMaeftà Sua del Rè di Francia, perche haueife mancato alla pace, & alla Lega, conchiufa l’anno precedente feco, s’era po/la, col Contiglio de’Prencipi della Germania, in grand’arme, per venirfenein Italia ; publicando di andarti à coronar in Roma : ma in verità, per aifalire, e per impoiTeflarfi del Ducato di Milano. Non più dubitò la Republica da tale auuifo, che non foife in ogni modo queflo gran nembo, per iicoccare gran ful-17 ama m*n* * Pafs° dalle Cernide alle Leue;& alì’ammaiiàmento di veterani Soldati. Hauea già fermato à fuoi ilipendi; Nicolò Orti-no, Conte di Pitigliano, primo General dell’Armi, e ricondot-àTagUjH- to Bartolomeo d’Aluianoin Carica, e con titolo di Gouernato pendìi >1 re dell’efercito. Ora, vedendoti in bifogno di altri Capitani d’-THt imitano efperienza fubordinati, ftipendiòin oltre Vitello di Città Ca-‘JoTJiì'- ftelLana, e Guido Vaino da Imola, con feicento Fanti, ecin« z™aitn itolò la Condotta di dieci mila Fanti co’loro Capitani, e Co-onelli. Di altri cinque mila, per diftribuirli di Pretidio trà le Città, eie Cartella. Fece venire da Napoli di Romania, e dal Zante trecento Caualli leggieri, e con pronto denaro, e con diligenze follecite, raccoltati in brieue tempo vna gran parte di quefte militie, fù prettamente inuiata à Treuigi. Anbajcta- Mentre fi andauano dalla Republica tali preparamenti alle-¡vi. fondo, comparuerotrè Ambafciatoridi Mafsimiliano à Vedili- netia, conviueinitanze. e loro dìf- Che iouendo la Maeftà Sua trasferirfi a Roma, per prendere pfrìacon. dalle mani del ‘Pontefice lImperiai Corona, pregaua la Republica della