624 DE FATTI VEN ETI di muouerficontra quell’Ifola, quando appunto defìderaua barbaramente di farlo, obbedillofubito . Comparile a’venti iei di ì)f.fbdroJya A gotto con gran portione dell Armata in faccia di Corfù , sbar-siìarca jo cou ui mille Cauaìli, che incominciarono à incendiare la Campa-fiorf °st Sna intorno , e Solimano fi conduife à Butintrò con tutto Teièr- gnore ì cito , per faruelo fimilmente andare. ji/ fi * Defcritto- Situata è l'ifola nel feno di quetto Golfo ¿Piazza principale, ed fl%dlCor~ erteriore propugnacolo dell Italia , e del Chrittianefimo in con-feguenza . Vi giace quaiì nel mezzo la Città, ridotta gran parte in Fortezza, ed era poco meno, che inefpugnabile per fe mede-iìma ; per i lauori già fattiui, e maggiormente per due Cartelli io-f t pra due punte d’vn Monte, che la cofteggiaua, e che lungi potea-Pdto°. re’ no difenderla dall’Armate, e dagFeferciti nemici .Trouauafi pre-iidiata allora da due mila Fanti Italiani pagati, e da più di altrettanti natiui, prattici tutti dell’Arte de* Bombardieri,ed ailuefatti al combattere ; da quattro Galee, forbitamente allerti te di fol-dati , e Ciurme; ben proueduta d’Artiglierie , di munitioni Luigi da da guerra, e da viuere, e vi erano al Gouerno,di Publici Rappre-*edìme‘& ntanti, LuigidaRiua, Proueditore, Simeone Leone, Bailo, j’Zne" Andrea Faliero Cartellano, Nicolò Semitecolo, Zaccaria Barba-Bado, ro, eLuigiSanuto Sopracomiti,eBabonedi Naldo,huomope-ritiffimo nell Arte militare, vi preiledeua Capitano, e Gouerna-ctfxeiia- tore guerra. Prima del ragguaglio,e fopra il folo fofpetto del? ■HÌcoiòsc- l’attacco,hauea la Republica accrefciuta TArmata fino alle cento ■zlccalu, Galee,con molti altri VafcelligroiTi,eminuti,edhauearaccolti,e ?%£"0sa. raccoglieua giornalmente ioldati di nuoueleueda tutte le parti, nuto So- per andarli in terra,ed in mare ripartitamente diftribuendo. SoZmdi Arriuatorauuifoà Venetiadell’inuaiìoneeffettiua dell’lfola , ‘p fumili fù configliato immediate da’ Padri , fedoueafi lafciarla al rifchio tare. degli artalti , e divnlungoaifedio , ò pur tentarlafortunadivn n™T generale Naual Conflitto. Era fpauenteuole il pericolo della per-dita,mentre veniuaficon eiTa à perdere 1 Armata, eCorfù, ere-dTcombat- rtaua libero il Golfo a’Turchi vincitori. Nonmenoazzardofifi tere‘ confiderauano gli artalti, e perniciofovn lungo alfedio ; in cui fi farebbe confumato prima il più debole del più potente; haurebbe Solimano continuamente rimette, col luo non mai fiaccato potere , e militie, e legni sù Tlfola ; ed alla fine rtanca la Republica, ia-rebbefi trouata coftretta à foccombere . Ma il Senato, dopo lungamente hauere ponderati,e bilanciati querti ardui partiti,decretò generofo, & ardito, che, abbandonato qualunque pericolofo mcuT'ai rifletto, meglio foife arrifchiar pretto, che perir tardi ; onde inri« %ee!o%- doluto modo commife al Pefari, che douefle dirittamente andar’à combattere TArmata Ottomana, doueritrouauafi. In