LIBRO Q V ARTO. 137 iì tratterò, fuggendo, fuori della Valle, con 1 oro vccifione pe- chene-vero importante . Infeguilli il Bigolino fino alle Porte di Ba- c^onf° » * feiano; ma cntratiui appena da vn canto, vfeirono per Tal -Muftì”0 tro, e lafciato aperto, e libero l’ingreifo, e’I Luogo, ili fenza fan-gue, e fenza fatica occupato. A quetto lèntito romore, li arren- F s,¡ ^ derono volontariamente Maroftica , Cittadella, e molte altre W* diL-Terre; grata, egenerofa dimottrandofi íaRepúblicaverfodi iS0l ette, mentre vguagliolle à tutte le prerogatiue, & efentioni, già c£taa{{}lea’ impartite gratiofamente à Vicenza. Ttrre. Da quefti felici fuccettì fù allettato il Proueditore, Luigi Mo-cenigo, ch’era inTreuigi, à trarfi fuori, per prettar’anch’af-cuna pruoua alla Patria delle fue vaienti condotte. Vici con le militie pagate, e gran numero di Contadini, pratici di quei patti, e Monti, e Scagliato fi contra la Città di Feltre, ritornolla vn’altra volta alla República . D’indi riuoltatofi alla Scala, Rocca fituata fopra vna feofeefa Montagna , contigua alla ftra-de *'eim. da Maeftra, che indirizza verfo la Germania, ed impottettatoiì diduefentieri, per i quali fofamente fi potea falirui, innalzouui le artiglierie, e cominciò à ber fagliare fpauenteuol méte le mura. Si trouauano in Fortezza ottanta Alemanni, ben prouedu-ti,per manteneruiiì, e che fi difendeuano con animo cotta lite . Egli altresì continuando à colpire con le Cannonate 5 andana aprendoli l’adito agli attalti; ma nel più feruente bifogno man-categli le palle , per ricaricare, mentre cominciaua à pen-faredileuaruifì, fu battante à prouederlo in quella grande vr-genza vn Contadino. Haueacottuiotteruato pochi giorni prima i nemici à riporne molte in vn luogo fotterraneo. Aditoglielo, & egli pretto mandataui della gente, ed effettiuamenfe t rouatele , ricaricò le artiglierie , e ritornato à tormentar le Mura, efpugnò il giorno fletto, che vi prefentò Taflalto, la Fortezza , con la morte di tutti gli Alemanni, e con la prigionia del fj* u loro Capitano. Vinta, e fortificata la Scala, s’impofsefsò parimente d’vn’altra Rocca, chiamata il Coccolo, tre miglia in circa dittante, cefíagli volontariamente da quei didentro, innanzi d’ettere attaccati, per non patir la forza, e la ttrage. Continuaría pur’anco Girolamo Sauorgnano à dar gran faggio di fedele Cittadino, e di valorofo Guerriero. Egli, con Antonio fuo fratello, e con molto feguito, andò in que’giorni à Caftelnuouo, fopra d‘vn erta Montagna, oltre al Tagliamento; ed incominciato à trauagliarlo àcannonate, que’Soldati,e Terrazzani,che v’eran dentro, ancorché fi trouattero ben muniti, e’ICaftello GiroJ ben fortificato, [fpontaneamente gli fi / arrenderono . Ond’ei sZtgL ceñando non mai di meritare, nè la Re publica di rimunerarlo, ZoiìoHel S infi- \