LIBRO NONO. iero loro anche, Afola, Lonato, e Sermione, con tutte l’altre Et dire Terre di quei Contorni. ArriuatoalCampo,ed impugnato il Battone Generalitioil Triultio, battè configlio fopra che riioluere , etutticoncorferoj""^'04* nel l'opinione di continouar’à combatter Brefcia . Seguitando amp°' egli dùnque l ordine , c’haueagià l’Aluiano principiato, fermò i Cannoni à quella;parte iopra ilfoifo.dou’entra vn fiumicellodet-to , laGarzetta , edouele muraglie , più, eh’in altro Luogo!, dimoftrauanomeno refiftentij. Secondauanoitiri la fmifuratez-zade’pezzi,e già ne haueano tanta parte rouinata, che vi fipote-ua toilo preientar I’aiTalto. Ma non già idifeniori fi perdeandi cuore. Rapezzauanoinftancabilmenteidanni;alzauano terre-ni, ed efponendo il petto continuamente alle breccie, teneano i rl. Veneti fofpefi »e per così dire, obbedienti. Dopo molte picciole fortite, ne fecero alla fine vnadiconfiderabile rimarco. Vicitiin numero di duemila, ed inueftiti d’improuifo que’ foldati, che ha-ueuano in cura, ed in guardia le artiglierie,parte ne vcciderono ; F. &g jor-altri ne mifero in fuga;impadronironfi di alcune,e feguitarono letn* ilragiquafi fino sù gli orli degli alloggiamenti. Prettamente il' Triultio vi accorte. Spinfeinaiutode’ fuggitiui più Compagnie di CauaIIi,eFanti, chegliincoraggirono, e poterono poi tutti frenar’i nemici; farli ritirare dentro alla Citta » e racquittare le perdute artiglierie. Non è virtù quella intrepidezza, che fouer- Aj/w- , chiamentefprezzai pericoli. Temè il Triultio di peggior fini-itro, perfiftendo in quel I’afsedio. Il coraggio, che hauea già principiato à vacillare ne’ fuoi, benche poi rimedi ; I’auanzata ftagio-ne al Nouembre, e l'aiuto Francefe, non per anco giunto, lo per-fuafero à peniar di ritirarfi due miglia lontano da Brefcia, per ini trattener fi fino ad opportunità migliore. Era già per farlo, e ne andaua già difponendogli ordini,quando peruennegli vna voce, che l’aiuto del Rè di Francia, numerofò di cinquemila Fanti Te-defehi ,edi ottocento Caualli, con poderoiè artiglierie, s era già pofto in cammino, per accompagnargli fi fotto la condotta del GranBaftardodi Sauoia»confanguineodeIIa MaettàSua.Colla mutatione delle forze, egli mutòfll anche di con figlio. Deliberò di continouar I’aiTedio ; e fù àconfirmarloiuià poco inquetta iua rifolutione la comparfa, che efFettiuamente feguì al Campo delle predette Francefi miMtie. Rinforzo dunque da tutte le par-til'afsedio più tenace, e forte>Ma frattanto, ch’egli fpera di fupe-rare le difficoltà aldi dentro, eccoimprouiiamente ad inforger-ne di non peniate al di fuori. Cominciarono à negare i Tede£ Ttd..fch, chid’infaguinarfi co’foldati della lor natione, edi guerreggiare reni lentia contro à Cefare,dandofi poco meno, che al tumulto,richiedendo eombjtt-re paghe