i\6 DE’ FATTI VENETI e fpecialmente rimuneraronfi con larga mano i dilcendenti dell’ Auogadro, e ad vna forella di Federigo Contarmi, venne af-fegnata vna ricca dote, perche potefle degnamente, e conforme alla Tua nafcita col locarli in matrimonio. Hauendo prefo frà tanto à calar’& à faluarlì in Vicenza li pochi, ed infelici relìdui, miracolofaméte fuggiti da Brefcia, e dalla battaglia di Villafranca, Paolo Cappello, che, al partire già delPefercito, eraui refcato fluo°raT Proueditore, lì pole con diligenza à raccoglierli, e già con eli!, e VKenini;con Sent* > c^e ^eco hauea> .nè trouò ben preño ammaliato fòprauu4- vn corpo conueniente. I due fóìiti Poli, Treuigi, e Padoua, già dellinati à foftenere lempre il Cielo del combattuto Dominio Venetiano, attralTero incontanente tutti gli riflelfi del Gouerno. Le fortificationi, gli prefidijd’amendue, non serano mai,nè ritardati , nè diminuiti punto . Ma non crelcendoi pericoli fenza accrefcerfi i timori,parendo fempre ogni prouifione fcarfa,lì ma-Laj. ¡Bjr dò à Padoua Luigi Barbaro ; e Bartolomeo da Mollo à Treuigi foroa va- con molto denaio, e con tutta la gente, che fù polTibile di vnirlì ; imbkl e fi decretò in quello tepo anche di eleggere per Io fquittinio del aTr ^y!!0 Senato,con la confèrmationedel maggior ConlìgIio,vn Podellà, ■poiuna'¿ & vn Capitano à Padoua in cótinuo reggimento. Intefa ch’heb-tSwi à beil Pontefice la ricaduta di Brefcia , di Bergomo, e degl’altri pjdona. Luoghi in potellà de’Francefì, tanto piufdegnolfi contra il Rè Luigi, quanto maggiormente andaualo temendo. Già era faldo Sderno del nella fuá o pinione, che altro mezzo non v i folle per licuramente trfitiSdi opprimerlo, che la fempre da lui procurata riconciliatione della Francta. República co Maflìmiliano'jondeintraprefe dinuouamente parlare all Ambafciatore FofcarijE come nel ricercarfi vna cofa,ar -Tenti di detementebramata,prorópe facilmente nel rigore Tefficacia^così nu°uui¿ca ripigliò nell’officio la Beatitudine Sua,più ancora che per Io palla-in pace con to,le protelte,e le minacce, incaricandolo di parteciparle al Sena-%nÌ!m to.NelI’líleíío tempodeU’auuiib di quelle nuoue infillenze del Papa, giunfe qui vn Corriero dalla Lombardia con importanti ragguagli . Era flato arrellato coltui da’ nemici ; ma faputolo il Triultio, e fattolo incontanente rilafciare, gli diede vna fua lettera , perche , volando à Venetia , la prefentaffe al Gouerno. Conteneua elíh, che piacendo alla República di fepararfi dagli Eshihitioni altri Prenci pi, e congiugnerfi col Ré Luigi, farebbe Hata pronta «¿«/m dei ia jy[ae¿4 Sua,nonfolo à conchiuder con elfa la pace,ma infierne concorrere con le fue forze alla ricupera di Verona in Terra ferma, e in mare, e nella Puglia del già toltole dominio . Era più che abbracciabile per fe ilelTo, e per la congiuntura, l’inuito. Era il Rè di Francia, e pel fuo proprio potere, e per lefrefche incontrate felicità, più dailimarfi di ogn’altro Prencipe. Era il Pon-