LIBRO SETTIMO. i6i ciò, che altri in contrario haurebbono per auuentura potuto addurre , il dichiarò perfuafo ànon poter più ammettere configli di pace col Rè di Francia ; onde, in vece di confirmarne i Capito- li , e rimandare à Parigi il Secretado diTiuolieon l’autorità di darui I’vltimo figillo, abbozzò vn Monitorio, in cui intimaua alla Maeft à Sua,che fotto le più fèuere cenfure, da’facri Canoni co-minate,doueííe oramai rilafciaredi prigione,& in libertà il Cardinal de Medici. Conofciutolo poi, dopo formato, <3i troppo ftra-pazzo verfo vn gran Rè,e di troppa doppiezza contra fé medefi-mo, fe ne fofpefe. Licentiò il Segretario con buone, ma genera- li parole , e per confonderei! Laico con l’EccIefiaftico , e perai- dTifh'egl-lettare da tutte le parti il rifpetto, e’I fèguitoalla fua perfona, & ‘f™1 all’Apoftolica Sede,mandò al Cardinal de’Medici,ch’era già ñato condotto à Milano, vnampia facoltà di poter’aflblueredicol-pa , e di pena tutti quelli, che haueuano contra la Chiefa impu gnate Tarmi,deponendole; e di permettere in Luogo facro il yW* Sepolcwagli defonti .Ritrouauafi per fefteffo il Cardinale, ben-^ che prigione , infinitamente rifpettato, e riuerito in Milano da tutto il Popolo ; dalle più illuftri, e nobili famiglie, e fino da gli iìefTiMiniftri, e dipendenti del Rè Chriftianilsimo ; onde non fi puòabbaftanza dire, quanto perle preaccennate indulgenze pa- ¿/Se ¡ palifofle vniuerfaleil concorfoal godimento delle fue benedite tioni, e quanto immenfo il dolore, e la vergogna degli altri Cardinali Scifmatici,cheancoraquiui fi fcrmauano per la procurata riduttione del loro dannato Concilio. A quefti tanti propitij fucceffi non era meno intenta la República àfporgere la mano, per facilitarli etiandio dalla parte fua. Già s'era concertato, chealla comparía de gli Suizzeri in Lombardia, douefse l’efercito Veneto marchiare in diligenza verfo i confini del Veronefe, per con loro accompagnarfi ; onde qui ftu-diauafi di ammaffare militie da! tutti li Contorni. Diuertiua-no ciò principalmente i Ferrareficon inceffanti infèftationi, & impedimenti, conducendofi in picciole barche à danneggiare fi~Ferrare[¡ no à Ca po d’Argine, ed alle Bebe, e tentandoancora con Fufte, infejiiccn- & altri Vafcelli di maggior portataci forprender Luoghi. Si an- ¡Ia 1 U/,e‘ dauano altresì riparando, benche minori di numero i Veneti, nè mancauanodifècoloro afirontarfi, per quanto, che veniuapoflb bilmentepermefso. Andrea Contarmi, ch’era fucceduto Ge- Coni arini nerale delIArmata, non potè finalmente fofferìre vn Corfaro Ferrareie,cheinfèftaua il mare con vinticinque Vafcelli, e due mata• Fufte,da Chioggia finoad Ariminù Trouollo; fugIiintorno,ed Diíirugae affondatigli più legni, Io sforzò con gli altri à fuggire. ■V» Corfa- Variamente pur'anco combatteuafi alle Foci del Pò, e nell* ufi.*”* Adi -