LIBRO DECrMOSETTIMO. 695 r ima ila foggetta al dominio di Ferdinando il Rè de* Romani . T[itauageliom Venne vn penfiero dimprouifo ad vn tale Beltrame Sacchia, fud- blica per dito Veneto,di occuparla per il Rè di Francia. Si vnì collui con11arano ' Pietro Strozzi, fuorufcito di Firenze, e raccoltefi dall’vno, e dall’altro molte genti del Dominio Venetiano , ageuolmente vi s’ introduiTero dentro , e piantaronui l’Infegne Reali della Chri-itianiilìma Corona . Sentì il Senatoquefloftrauagante faccetto con fomma diiplicenza . Suoi iudditi coloro, che feguitarono li due predetti Congiurati, non poteaFerdinando, fenon credere, concoriouiraiTenfo,e l'ordine in conieguenzadel Gouerno.Era contefoda tutte le parti il rimedio . Se lafciauaiì Marano fotto il dominio della Francia, tanto più fi confirmaua Ferdinando nell’opinione del concerto; efeall’incontro, pergiuftificarfene,fe ne procuraua al Prencipe Auitriacoilraccjuifto , poteua il Ré di Francia pretenderne aggrauio . Deliberarono i Senatori la via . dimezzo . Prohibirono à loro Vaffalli di entrar’in Marano con delf/na-le perfone, e d’introdurui alcuna cofache haueiTe potuto feruiret0• agli occu patori di prouifioni, e di forze ; e perche temerono, che, violentati coiloroda tali anguille, potefTero prendere partito dr darfi a Turchi, come anco fene proreilauanoriioluti,fecero ièr-mar’in Vdine il Padre , e la moglie del Sacchia , per tenerlo con quegl’impegni in timore ; non tralafciando però di dolcemente anche blandirlo, & ammonirlo al bene Quelle caute forme fi col nobber’anco maggiormente neceflarie da ciò , che alla giornata andò pofcia fuccedendo . Ferdinando mandò qui efpreffamente il Vefcouo di Trento à richiedere VafcelJi, e militie per la ricupera di Marano. Fece dall’altra parte il Rè, che il fuo Amba-iciatore atteftaffe nel Collegio , non eiTer per riloluerfi fopra il pofTeffo di quella Fortezza , fe noncolConfeglio , econlaiòdif-fattionedella Republica ; & il Senato ad amendue rifpofe con eguale affetto, e con eguale defiderio di aggiuftamento, e di quiete . Nacque in tanto nuouo accidente in Marano . Vfcitouivn giorno il Sacchia per alcune prouifìoni, negogli lo Strozzi di ri-ceuerlo più dentro , e già prefoàiuo diletto di andar’infeftanda quell’acquecon alcune barche armate , principiò ad erigere vn Forte à tignano , Luogo cinque miglia dittante dalla Fortezza , per poter meglio con quel ricouero continuare nelle fueinfidiofe fcorrerie .Non confaceuanfì lardimento, e le procedure di coftui con ¡’interette del Rè di Francia , mentre tendea folamente à fomentar fe flefso nel fuo particolari auido intereffe. Si rifolfe per ciò il Senato di volerne troncar! principi;. Mandoyui pretto Bernardo Sagredo, e Filippo Bragadino con due Galee ; i quali portatili dirimpetto , doue già fi andaua coitruendo, ed innalzando