LIBRO SECONDO, 8? rere per aiuto > nè come poter difenderli da fe medeiima , fù Baiazeth, TOttomano Signore de’ Turchi, che moftrò di ha-uerle pietà. Forfè, chei fapea, già che i Prencipi Chriftiani fcordato felo haueano, ch’ella infignemente godeuail merito , riffe aiuti di hauere tante volte feruito di propugnacolo all' Apoftoli-£^p“‘ ca Sede, e al Cattolichifmo • Fù egli , che la riconobbe degna di edere retribuita ; e fù egli, ch’eshibille , per mezzo di Andrea Fofcolo , allora Bailo in Coftantinopoli , tutto il fuo potere in foccorfo. Era vna grande offerta quella. Erano eftreme, & vrgentilTime le neceifità . Vi erano fiati degli altri Prencipi Cattolici negli antichi,& anco ne’moderni tempi, che in bifogni affai minori, non haueano attefo, che’IRède’Turchi fi offerifse in loro patrocinio; ma eran’efli ricorfì àlui proftra-tamente adimplorarlo. Ad ogni modo la Republkadi Vene-tia, benche nel colmo di tante, e tante calamità, e benche da tante armi tolta fola pervilipefo, e per tormentato berfaglio, non guardò, che, in cafo eli remo, fia lecito di accettarli bene, venga fporto da qualunque mano li voglia . Ricusò con animo generofo3e pio daU’Irr peratore Ottomano l’offerta gratia. Volle più tofto perire da’Chriftiani perlcguitata, che preuaIerefoc-iinCMM-. corfa da Barbari, e più che quaggiù le andauano mancando le fperanze di rauuedimenti, e di compuntioni> più fperò patrocinata dall’alto braccio dell’onnipotenza la fua giufta, eiacerata caufa. Il Fine del Secondo Libro . M DE*