¿4 DE’FATTI VENETI dendo dì douere in quel giorno perneifun modo combattere, noncuraua ne anche di procedere con tutto quell'ordine, che ^Siuia militarmente vi lì conueniua ; di che molto ne venne pofcia ac-no non con cufato, douendofi mifurare le nemiche rifolutioni, non con la E °r propria volontà > ma fempreco’l dubitato pericolo. Erano due le drade, che indirizzauano per quei fentieri à Pandino ; IVna alla mano finidra ; vicino all’Adda, la quale, feguitando l'arco de gl'argini rendeuafi più lunga; l’altra, alla dedra, più difcoda dal fìume ; più diritta, ed in conièguenza, più brieue. Seneandauapcr la prima l’efercito del Rè di Francia ; per la feconda , camminaua il Venetiano, e vi fi fraponea nel mezzo vn terreno largo affai, e tanto imbofcato di derpi, e d’ar-bori» cheli teneuadiuifi,evietaua,chervno, e l’altro vedere fi .«a- poteffero . Già eifendo fiato primo il Franceieà porfi in viaggio, il Veneto, che vi sera dopo meiTo, perla fua drada più corta, venne à poco à poco quafià pareggiargli/! ; e in talguifa auanzandofi amendue verfo il fine del loro proprio ièntiero, fi andauanoinauuedutamenteauicinando. Riufcì al Rè, forfè in ciò molto più accurato, d’intendere da fpie mandate, che le tre prime iquadre, condotte dal Pitigliano, fi erano nelproceifo del viaggio dalIVItima difeodate alquanto. Deliberatoli perciò ; di aifalir la quarta, s’incontrò, che mentre vi fi difponea colmag- > gior vantaggio, le dette tre precedenti fchiere trouaifero vn fof- fo affai largo , efeauato poco dianzi. All’orlo di queito foifo medefimo peruenuto dalla fua parte anche il Rè Luigi, fermò colà le militie, e quiui d ette in aguato attendendo, che tutte tre le predette fchiere lo paifaifero, e profeguiifero tanto auanti, jttunù c^e non haueffero tempo» da predare aiuto all’vltima, ri-niyèichele mafia addietro, e di quà; ò fe voleffero anche darlo, fodero co- febiere Ve- drettedinuouo à ripalfarlo con fommo difordine, e con gran IT-vnfJf ritardo. Trafcorfe dunque, che furono, riuolfe immediate la io. Maedà Sua contra l’altra, ch’era per anco di quà, le approntate fee laquàr artiglierie > e fece auanzare di tutto impeto nello defio tempo ad ^hiano. attaccarla, due de* più fioriti fquadroni, c’hauede nel Campo . Seneandauano ancora fpenfieratamentei Veneti; così che in vn punto forprefi, & aflalitiper fianco dai fulmini dei Cannoni, e dagli vr ti,e dalle percoife dell’arme,conuennero crollare in che rubìtovn Cùbito euidentemente à gran piega. Ad ogni modo l’Aluiano, crolla. benche inafpettatamente colto, benchefolo, e con la fola quarta parte feco dell’ efercito , anco feonciata , e quafi abbattuta, balzò auanti; Sprezzò qualunque pericolo di fe medefimo, e tolte dalla confufione,epode con la matura esperienza ordinatamente in regola le fue militie, ed animatele con la voce, e con