LIBRO DECIMO SETTIMO. S87 Vafcelli co’ loro haueri ; e’1 Mocenigo, caricateuì le artiglierie * le munitioni, edi foldati, e confignate le chiaui à GaiTm Bafcià di Morea , ritornò con 1*Armata al Zante ; ripartì que' medeiìmi fudditi, douefù più loro di piacere , e lafciatoinLeuante , edà Corfù quel folo corpo di legni, e Galee, che, per cuftodia de’Ma-ri, e del Golfo, è folita quella Patria di tenere ancor’in pace, ritor- E ritorna nòàVenetia. ¿renetta. Pofataiì alla quiete la Republica dopo anni tré di guerra cru-< dele col Rè de* Turchi, trauagliaua per anco nelfanimo con te** neriiTimo affetto peri malori, che fourailàrpoteuano àgli altri, e principalmente alla Cafa Auflriaca.Incaricò per tanto lAmba-fciatoreBadouaro à non difmeiter puntogli offici; alla Porta per le triegue generali co tutti li Prencipi del Chriftianefimo,ed à predare U braccio fuo ad Antonio Rincone, che dopo terminatoli da Carlo di andar a Parigi, vi hauea il Rè di Francia fpedito Amba-iciatore per quefto fteifo rifpctto. Appena partite per colà quelle Speranti commiffioni, giunfero qui due gratifiìmi ragguagli. Fù il primo, $ vn difpaccio riceuutoiì dal Badouaroinedeumocon auuifo, che • Solimano, dopo fatta con la Republica la pace, non più iì dimo-ilraffecotantoauuerfo alle dette triegue generali . L’altro per-uenne daH’ifleiTa Corte di Francia ; Che nel Congreffo di Parigi liaueflero finalmente Cefire, e’I Rè conchiufa d’accordo vna trie-1541. gua con gran fperanza di vna pretta pace. Ma ordinariamente fuccede , che li non penfati accidenti fcon-uolgono le più pefate deliberationi . Due importantiflìmi ne auuennero, per riuoltare il tutto di nuouo a* primi precipiti;. Par- SconuoUe tito Cofare da Parigi, & andato in Fiandra, trouò quiuì vna gran da moni facilità, non da lui fuppofla, nell’acquetare que’ tumulti, per loacctdentl • che innalzò di nuouo contra il Rè di Francia la fronte; epretefè di non più conchiudere feco la pace con la rilaffatione del Ducato di Milano, come pareua, che in Francia , ò fintamente, oda vero, ne haueffe fporta alcuna confidenza. II fecondo accidente, fù la morte, che fuccedette di Giouanni, Ré d’Vngheria, la qua- Mortcdi le troncò qualunque fperanza delle fteflè ,’triegue generali in Gio ; l\c d‘ Coftantinopoli, e fece prorompere in eccefliui flagelli di fan- Vn&herid • gue, e di lagrime . Nelle guerre, che prima pullularono trà Ferdinando , e Giouanni, in fauore di cui Solimano accorfe, s*-era alla fine accordato, che Giouanni fofTe il Rè fino, che vi-ueua, e dopo lui, gli doueffe Ferdinando medefimo fuccedere. Ora pretefe Ifabella Conforte del Rè defonto, e figliuola di Sigif-mondo di Polonia, che, non oflante il detto accòrdo, fpettar do-ueffè la fucceffione ad vn fuo bambino di nome Steffano . Sde- In Steffanà gnatiffimo per ciò Ferdinando intraprefe di farli la ragione cdn la fpa-