57¿ DE’ FAX TI VEN ETI mente à ciò ancora ripugnar cloue?.,che3 oltre aH’intereífe publico grauiífimo , vi íiopponeuano infinitamente la conuenienza, e la fincerità, Hauea Solimano in que’ giorni fteflì vfati feco altri termini cortefi, e di tutto affetto. Hauealadi nuouo fpontanea-mente regalata di molti altri Salnitri d’Aleífandria . Quando fti nelI’Vngheria, hauea madato in Ambafciatoreà Venetia Ibraim Beia participar’amicheuoImenteifuoiprogreíTi ; e per teftimo-nio più grande ancora di lealtà, edi ftima, hauea poco dopo pur’inuiatovnChiausà pregare dell afiiílenza di vn’Ambaícia-tore della cerimonia folenne del ritaglio, che douea fhrfi di 7nmafo due figliuoli. Confpirarono per ciò infierne il pericolo del male, Moeenigo e I’inuito al bene, per eleggerui Ambafciatore Tomafo Moce-to™b$edínigo,à cuifùcommeiTo;di partecipar > La pace con Cefare del-t0¿li• la República; il defiderio di continuarla inalterabilmente etian-dio con la Eccelfa Porta, e per maggiormente accreditare col fatto gli vfficij, gli fi aggiunfe infierne Í incarico, e la facoltà di ri» nouarne i Capitolati, quando feopriffe il Turco inclinato, e defi-derofo di farlo. Yi andò il Mocenigo,nè vi trouò inopportuna, ò fuperftua l’andata fua. Hauea molto accrefciutii fofpetti à Solimano vna tenuta Congregatone in Bologna di alcuni Cardina- li, deflinatiui dal Papa, per trattarle conchiudere vna Cruciata Chriftianavniuerfale,chefuanìperòfenzaeffetto. Lacomparfa del Mocenigo fopì fubitoal barbaro ogni gelofia della República^ le forme, ed i concetti dolci del fuo dire, tanto Io appagaro-no} ch’eg}i medefimo volle ratificare l’amicitia col riftabilimento degli antichi patti. Sollennizatofi anche nello fteffo tempo il ritaglio dei figliuoli, vi fi trouaronoprefenti infierne col Moceni-¡¿rblw°e go medefimo, Francefco Barbaro, e Pietro Zeno, Baili ordinaci«?” ri; > quelli per ritornare alla Patria, e quello per fermarfi in fuc-.w cefforefuo . II Mocenigo , e’I Zeno partirono poi, prima riccamente regalJato Solimano, e fpecialmented’vn Alicorno,ch’egli a pprezzatamente aggradì. Cefare in tanto, giunto in Germania, portò feco nel cuore due contrari; affetti. L’vno, di giubilo, pel dominio ftabilitofi in Italia col diftruggimento de’Francefi intero, e con l’amicitia de’ Prencipi ; L altro , di cordoglio, non meno per i timori di Solimano , cheper l’infidie , già dette hereticali, generalmente nell* x-efaefà Alemagna difufefi trà le dottrine mal nate di Lutero, e di Calui-no. Fece prima d’ogn’alta cofa ridur’in Colonia li fei Elettori del-mani n l’imperio, e fece eleggere in Rè de’Romani ,edin di luifuccef-imdh. £¡3rrciduca Ferdinando fuo fratello . Richiefe poi da que* ¿¿Trini Prencipi validi fòccorfi contra gl’infedeli ; ma non fi adattando pì dw-iecofcienze , menos’incontrauano leinclinatloni. Dimandaro- Yoioccori. * no