LIBRO DECIMO. 4n chehaurebbe più tolto defiderato,che il Campo Veneto iì trasferire nel dillretto Cremonefe, doue anco il fuo farebbefi condotto,per attaccarli generalmente con tutte le forze.Era già rifoluto il Senato di fecondar’in qualunque modo idefiderij del Ré, e de’ fuoi Capitani iniìeme;ondecommifeal Triultio,chedouefsefen-z'altroriguardoadherirui. Lofeceanco.LafciòaipafTi,pernon trafcurarli del tutto, portione delle militie paefane, ed eifì pofe ffcumZ in viaggio verfo Cremona con tutto l’efercito. Due fodisfattio* ne ricercò in oltre Lautrech;che fi aifoldaifero tré mila altri Fati, e che gli foife madato à canto vn Patritio Veneto,afsuefatto negli eferciti, e qualificato di grado, e di ftima, per feco prendere nel-l’occafìoni configlio ; e venne anco nell’vna, e nell’altra richiefta interamente compiaciuto. Si ordinò la Leua, e gli fi mandò An- ^ndrea dreaGritti. Trà tanti bollori, e bifogni vniuerfali’l Duca di Gritti nel Ferrara parimenteporfe le fue preghiere al Senato. Volendo 1 rjtt pur’eglimuouerfi,fupplicoIIo,chelofoccorreiredidenaio. Era di grande incommodo il farlo per le proprie angu ftie;ma trattan-dofi del ben comune, forpaffarono i Padri ogni difficoltà, e con- btlCa%% corfero volentieri à confolarlo . Mentre la Republica fouue-niua gli altri, non mancaua di prouedere anco à fe lfeife. Già. Ferrara dichiaratafi nemica di gran Potentati, e già con Tarmi alla mano, volle ailìcurare il fuo dominio. Eleife Proueditore Generale in Terra Ferma,Girolamo Pefari,con fourana autorità,& Girr,:,.K0.. ordine di andare le Terre,eiLuoghiriuedendo, eprefidiando # 'PefiYi Ge>~ Così il Rè Chriftianiifimo , e così la Republica difponeuano, £ /¡L le cofe loro ; quando Profpero Colonna, fermando per anco in ma-Bologna,nè potendo maggiormente patientar di attendere le militie Tedefche,e Napoletane,non per anco giunte,vfcì in Campagna con quelle, che hau eua fino allora potuto raccogliere, & andò à fermarfifu’I fiume Lenza , cinque miglia da Parma in di-ftanza. Intefo Lautrech, efiftente tuttauia in Milano,quello mo-uimento, e vicinanza di Profpero verfo quella Terra, dubbioiò, cdSna che foffe per affalirla, fece fubito andarui dentro fuo Fratello con Tarma.d Francefco da Bozzolo, e con quattrocento Lancie, e cinque mila Fanti Italiani, poco diminuendo però Tefercito per quattromila Valefi, che gli erano in quel giorno medefimoarriuati. L’entrato foccorfo in Parma fofpefe Profpero dall’andar più auanti con le fole genti, che feco hauea. Ma iui à poco peruenutogli da Na-di c^a-poli Antonio da Leua con molte Lancie Spagnuole, edaMan-toua il Marchefe con portione de’fuoi foldati, prefè configlio di auanzarfì à San Lazaro, non più difcoito dvn miglio da Parma, non però con oggetto di affalirla , fe prima non giugneua da Na- Troverò a poli il Marcheie di Pefcara col reflante delle militie Spagtiuole; e rf La