184 DE FATTI VENETI ilauanocon della gente attendendoli tempo per incamminami-iì. Veleggiaua l’Armata Venetiana verfo à quella parte con quindeci Galee, e tre Naul, oltre agli altri legni della Chiefa aggiunti ; quando la Francefe»che già trouauafi in quel Porto,com-pofta divinticinque corpi trà Galee, e Vafcelli, fitolfe di là, e il conduife à Porto Venere. Approffimatefi pofcia amendtie in tiro, berfagliaronfi vicendeuolmente per due Iiore con le arti-ìliafZnti glierie, e fino che da vn vento gagliardo eleuatofi, furono più da CcZ[aFri' lungi fpinte, e feparate. Si conobbero in quella vicinanza inoltri inferiori di forze a* nemici ; bonacciato ad ogni modo il tempo fi tirarono àSeltri di Leuante, e d’indi andarono à prefentar fi sù dfvSteia bocca del Porto di Genoua con rifolutione di entrami. Giun-tiui alla fronte, e fortemente rinfacciati col Cannone dalla Torre di Codifà, non vi fi farebbero meno per quello di/tolti, le non riceueuano in quell’ifteifopunto peillmi ragguagli.Intelero, che da quella parte marittima, efopra il Porto, itauala Città tutta ad attenderli preparatale che dall’altra di terra,mancando Fefèr* tunonco- cito Ecclefìaiticoagiiiìabiliticoncerti , nè vi era comparfo, nè più rimaneaui fperanza, chevi compariiTe,per vari; fopraggiunti ’impedimenti. Sentitifi effi a mancare dunque in tal guifa le più efsentiall confidenze., più non feppero per loro foli, che in-na .traprendere. Ritornarono con infinita pafsione addietro. Ten-x’toìna ' tarono, viaggiando, Porto Venere, parimente indarno, e fi relti-tuirono, fcontenti à Gititi Vecchia. Difpiacque ciò eli rem a-vluhuf niente al Papa. Fù auuertita dalla luce del’e cefe fuccedute dì quella cecità, che hauealotralportato contra Genoua la feconda volta ; nè più veduto modo,per nuotìamente penfarui, licen-t tiò il Generale Contarinijaltro vantaggio non riportando la Patria da quella incenfatafodisfattione del Pontefce, fenon al Faro di Meffinavna procellofa tempeila, che gittò à trauerfo cin-Mdtrat que Galèe ¿fpinfel’altre verfo le cofledell’ Africa, eficonuenne font™™ confumar gran tempo à raccoglierle prima, che ritornaffero più. Galee. malconcieàCorfù. Vari; nel medefimo tempo, e per la maggior parte felici altrettanto, furono gli accidenti, che andarono fuccedendo allaportione del Veneto efercito, reltatain Pado-ua. Dopointefafi daque’Capitani l’andata de’Francefi verfo il Milanefe, e dopo mandate nel Polefine Iegià nasate militie.fior- ii E/fraio tirono fuori con ottocento huomini d armi, tre mila Caualli ìeg-dTpadÌZ gieri, e dieci mila Fanti ; Ricuperarono di bel tratto Efie,Mon-mSn celice,eMontagnana,&afpirando al racquiftodi Vicenza,mar-feiketT chìaronui in fretta, e l’attaccarono da tutti i Iati. Anault, che v’ Motqna- era ancora dentro con l’efercito , vi fi foitenne valorofamente qualche giorno. Ma troppo infiflenti, e forti gli assalitori, e troppo