6^z DE’ FATTI VENETI inter neutre. Ma , fapientifsimi Padri, que [Io è il gtorno, che dee prevalere alle perfone la confìitution delle coje. Si dee ver fare f opra, la necefsità di preferuarfi, e fi dee cono/cere,che fempre è lecita la dife-fa, e fempre giufìificata in qualunque modo fi procuri, Ci fòno larmi àel Gran Tureo Solimano in feno; Ci hanno fpogliati quafidogrì Ifola nell' Arcipelago,mortalmente t raffitti à Cor fu, ed in More a,e l afe iati ci ,fi può dire, efangui . Vn infermo, benche folleuatofi da vn morbo acuto, conualefcente vacilla ; e pure è in ifi ato peggiore ora la no fra República, che non folo è debole 3 e conualefcente ; ma che è ficu-ra di vna nunua jfourafìante, e più maligna recidiua. limale me de fimo ci e l*eshibitore del rimedio . S olimano ce lo fporge ; e qual più ficu-ro medicamento , e qual più intendente Efculapio, perfan arci ? La mano dtfar mata non più feriffe . Sprezzare Solimano , ac ciò eh e s' armi, e magvior mente ci trafìgayAmelen arlo dir a,per che le fue faette ci fiano tanto più mortali, non farà mai regola diquefiofaggio Gouer-no. Quel gran Rè fà vn paffo adeffo, non fatto mai più dall'alterezza Ott omana -, fempre sdegnai afi di richieder pace,or a replicatdmente pregandola . E Barbaro ; è nemico acerimo de" Chrìfìiani . E'Moti are ale il fuo genio ; Può facilmente, dopo conchiufala, tradire; Dunquefi deliberi con que fiiJentimenti , che non ftpofsa più fino, ch'egli è T ureo ,p deificar fi con efso lui ; Che habbia la República, fino ch’egli e tale, à flar feco in guerra, e decr etift que fi a fera, che non fi depongano più l Armi, fe non con l'intero disfacimento de li'vna, o deli altro. Quanto poi alla cagione, per cui eoli ricerca la nofìra amicitia,ecco anch'io a valermi del mezzo flefso, di cui s'è valfa la gran virtù, che hà oratofin'hora in contrario fenfo fopra queflo Aringo . Intraprendo à penetrare anch'io) nei neriJpiriti di Solimano per la via deifuoi offeritati andamenti , ed inter efsi . Vfcì egli certo da Coflantinopoli con grandefercito, e con poder ofa Armata fCerto, che fi trasferì egli fie fijo alla Fallona con tutte quell’armi, deliberato di combattere <^li Spa-gnuoli; e certo auuenne , che,fiando colà, fi riuolfe di mprouifo contra Corfú, e contra quefli Stati . Ma, dteendofi il vero ; chi potrà dir mai j che à ciò non f off e violentemente condotto, (e non baflarono à condurne lo,nè il primo,nè il fecondo affronto riceuuto da quefi'armi ? Gli figittò à fondo vn Nautlio,edegli in vece di rintuzzar l'ingiuria con la forza, mandò à Corfù lanusbei con femplici doglianze. Accoltoci co fini à C annonate,ne anche per ciò fpinfe t Armata contra noi, per vendicarfene\ fcagliolla contra gli Spagnuoli nella Puglia ; doue fi-cura non fù meno dalle noflre ingiurie la fua fleffa Imperiai Galea. Egli in fomma non ci ruppe mai laguerra,fe non quando incontrate fi accidentalmente le Armate,kpiù di efso ce la ruppe la for tuna, eforfè anco non ropeala ancorale Andrea Dori a,per quello fi di fise, tradendo noi, fjf ingannando S olimanofie fio, non ce lo baucfse irritato con-