738 DE’ FATTI VENETI Soceorfo il Tuo di diciotto mila Fanti, & difeimilaCaualIi; Ma in men-tn parte"',1 tre, che tratteneuaiì penfando di {occorrere in qualche modo J’aisediata Terra , comparagli improuifi 1’ Ammiraglio , e’1 Gran Conteitabile di Francia , preie l’incarico il primo di introdurfele, egli riufcì di farlo anco, ma con poca gente, Ed altra poiché l’altra, foprafatta in cammino da’ nemici, rimafe quafi tut-ugtot* • (a tagliata à pezzi, edifperfa . Ridotta per ciò la Piazza in forame anguftie, deliberarono i Franceii vn’ardita riiolutione > per tentare in qualche modo di fouuenirla . Si fpinfero d’improuifo ad attaccarli quartiere Spagnuolo del Duca di Sauoia ; da che due oggetti confeguirono ; Fvno del foccorfo, che furtiuamen-te v’introduifero, l’altro, di mal trattare in gran parte gli aiTaliti. Concertati Poco nondimeno fene rallegrarono . Irritati altamente gli Spacci#. gnuoli delrileuatoilrapazzo , fi raccolfero infieme nel loro numero , molto fuperiore ; feguitarono i nemici à briglia fciolta, e fopraggiuntili per anco in marchiagli sforzarono à fàr'alto, & ad accettar la battaglia . Combatterono anco per quattr’hore in* Fri™?/. tere > quando conuenne alla fine cedere il minore al numero maggiore , con l’vcciiìone di più di tremila , nè quali più Prencipidi conto ; II Conteftabile reilòcon altri ferito, e prigione ; Fuggì Niuers » e rimafero in potere degli Spagnuoli le artiglierie con le £ nuauì Infegne. Si applicò fubito il Rè Henrico aHammaiTamento d’vn Ómmaffa- nuouo poderofo efercito.Arriuogli dall’Italia il Duca di Guifa, e wnttdti jQ 5trozzi, Tuttili Popoli del Regno fi commoifero al bifogno. Mandò negli Suizzeri, e nelPAlemagna patenti per numerofe Iellate , e fece intendere con publiche ftrida, che tutti indirizzare fi doueiTero nella Piccardia, oue , dopo l’occorfo conquaiTamento ritiratoli Niuers , batteua la CafTa, &andauavnendo le reliquie del già diiTipato, e difperfo efercito. Ma il Duca di Sauoia, vinti sanquìn- valorofamente i nemici, ritornò fotto San Quintino, comparen-ilmT. doui anche iuià poco lo ileffo Rè Filippo in perfona, fpintoui dall’allegrezza per lo riportato vantaggio. Quiui ripigliaronfi le batterie, e vehementi, e continui gli affalti. L’Ammiraglio, benché tolto d’animo, per la fucceduta feonfitta, nondimeno braua-mente difendeuafì; Ma non più potendo alPvltimo, ne combattere , nè refiftere flante le continue diminutioni,entraronuigIi Spa-t Mo. gnuoli vn giorno à forza per le brecie, e per le muraglie ; Vccifè-ro gli huomini ; Deueftarono la Città in gran parte ; e l’Ammira-n # fì. glio, con altri de’principali, reftò prigione . Fattonel’acquifto, to»/‘f penetrò furbamente Filippo più auanti nel Regno di Francia , fràcia,'(? doue circondata Erettamente la Città di Nana, la sforzò ad ar-renderli. Ma troppo farebbe fiata grande la felicità del Rè di Spagna, fé non