ii6 DE’FATTI VENETI ni anco di più Compagnie, e Io fpinfe colà in foccorfo. Stretto ilE&uIi da medeiìmi bifogni, pur vi accorfe. Giàgrauemente rinSpo ferito, il Proueditor Gradenigo, mandò 'm fua vece capdif0 Francefco Cappello,affiftito da buon neruo di CauaIIi,eFanti; e "Prouedi■ Girolamo Sauorgnano, degnamente nominato ancora, capi-fLil tato à Venetia, ed offerta di nuouo la fua vita, e le fue foftanze i n ?TguoL- teruigio, fù molto applaudito ; & egli tanto più fe ne accrebbe il mo sauor• merito,prontamenteandandoui. EraTreuigi non fornita in tutto dimilitie, dopo partitofiil Moro, e condottoti dentro à Padoua con quelle genti. Ora per le voci, chegiàfifpargeano, niente meno trouandoii anch’ella ì t in pericolo di eifere aiìalita , ordinoffi allo Iteifo Proueditore dì fiTreu^'. ritornami con mille Caualli, e con quei cinquecento foldatiin-iieme, che da Contorni del Lago di Garda, colà s’erano già volontariamente condotti. Così variauano le rifolutioni ; il agitauano i configli ; auue-niano gli accidenti, e trà la fperanza, e’1 timore, hora ftauano gl* intereffi della Republica, per pericolare, & hora per riforge-re. V«dii2 finalmente non più minacciata Padoua, ma in effetto - vfeitoin Campagna, ed incamminatofi verioefla Celare Maffi-VST'kn miliano. Già fi dille quanto il prouido Senato, dopo racquifta-cc'mr?i\i tala,edopointefi!i grandi am mallàmen ti, cheandaua facendo ima. la Maeftà Sua, haueaui applicata tutta la forza, e l’ingegno per ben prefidiarla darmi, di genti, e de più forti ripari. Ma da titubanti fofpetti horapaffandofi àcerti, e proffimi trauagli, iì eccedette in quelle diligenze , che in tempo di foli dubbi; pare > che fiano per femplice cautela fufficienti. Finirono quefti Padri difareglivltimi sforzi, per prouedere Padoua fopra ogni bifo-Eprouifw-gno di militie, artiglierie, e munitioni daviuere, e da guerra. cne "'Erano capitati fopra quefti Liti dall’Albania, e dalla Grecia, molte Compagnie di Caualleria Leggiera, & altre da molti altri luoghidi grolla, con buon numero di Fanti. Tutte queft e gentile furono, fotto la feorta de’loro Capitani, celeremente fpe-dite . DaqueftaCittà, oltre ai quattro mila huomini, già tolti dal Popolo, e dentro inuiatiui, ne furono feelti, e mandatine degli altri,per ièruirfene di Baleftrieri. Molti efperimentati Bombardieri pure Andarono al maneggio de Cannoni. Altri della CafadelI’Arfeùale, per apprettarne loroiIetti; el’efercito, ri-couerato fino allora in Padoua, calcolauafi di quattordici mila dAlegenli Fanti, feicento Caualli groifi, fettecento Stradiotti, cinque-ientroui. cento Baleftrieri, e guernito, e proueduto effo, e la Città, d’armi da combattere ; di grani abbondanti ; di quantità di polue-re, zappe, badili, e di tutti li neceifari; ftrumenti appieno. Vi entrò