LIBRO DEC IMO OTTAVO. 769 d'odio , e di feruore, paifò il Reno, e poi la Mofa, forte di ven~ " ticinquemila Fanti, e dotto mila Caualli, per entrar’in Fiandra. Gli fi prefentò il Duca con forze grandi 3 ma non itimò bene di attaccarlo, entrato in fofpetto, che tenendo nel fuo proprio efer-citovnnumerogroifodi Alemanni, quafi tutti heretici, potef-feronel maggior bifogno del combattere tradirlo. Non impedito per tanto POranges, più andò internandoti, fpe-rando, che alcuna Città gli fi folleuaife in fauore ; e il Duca fegui-tandolo, fempre in modo di opporfegli,non già con intentione, di alfa Urlo, tanto Io andò confumando, che già incominciato l’Autunno, sforzollo allv ltimo di dar’indietro , e ritornarfe-ne per la Lorena in Germania , con penfiero di paifar’in Francia, e congiugnerfi à Condè, che premurofamente ve Io chia-maua. S era colà quefto Prencipe, dopo la rotta datagli da’Cattolici, molto rimeifo con gente di Germania, e del Palatinato ; ma non ardiua di cimentarli ad attaccare il Duca d’Angiò,fratello del Rè, e General Comandante del Regio efercito, pereifère fuperioredi ^uredì molto al fuo.Occupò nondimeno la Città diBIes. Correa furtiua- cF°rnad^n mente fino fopra le Porte di ParigijLaRocella,importate Fortezza sù le ripe dell’Oceano verfo l’Inghilterra, impugnò da fe fleiìa Tarmi, e gli fi diede Valfalla ; Nelle continue fcaramuccie tràgli eferciti,e per tutto il Regno,ipandeuafi del iangue a (fai ; La Reina fi commoifeà timore, edà pietà. Vn’altra volta acconfentì all’accordo, e farebbe flato ancor dureuole, quando mai fi potei-feiperare da vn ribelle ficura fede. Così anco tradilla di nuo-110 Condè. Preiè gran fofpetto dalla facilità trouata negli animi Regi; à comporfi. Ritornò allarmi, ed alla guerra . Ingroifato-fi aitai nel Poetù, prefeui le due Città di Angolemme, e Nort, e follecitando l’Oranges à paifar’in Francia, e attendendo il Duca di Du ponte, già da lui fpedito in Germania, peraifoldarui mili-tie, preparauafi à gran fatti. Il Rè all’incontro, aumentando pa- E amrnap. rimentelelercitoìuo, miraua principalmente ad impedir’a’ne-^i^! mici Tingreifo in Francia, e la loro vnione col detto Prencipe > e con P Ammiraglio • Mandouui per ciò diuerfe partite fotto vari; Capitani, e fpecialmente,fottoi Duchi di Mompenfieri, diNe-murs, e d’Omala, a’quali andò anche fatto in vn’incontro di fermarli , e abbatterli. Angiò,co’I pieno del Campo, fi portò verfo laRocella, per attaccare Condè, prima che di vantaggio iele rinforzafse dentro ; eftàtanti trauaglianguftiandofi più fempre la Maeilà Sua di denaro, la Republicala foccorfe ancora d’altri cento mila feudi d’oro adimpreilito. dolo di de- Succedette à Venetia in quello tempo la morte del Prencipe ynaro' Eeeee Gi-