Ó8& DE FATTI VÈNETI ' fpàda,'econ la forza. Attaccò di bel tratto il Regno. Occupou-~ timide d°11 i molte Città, fpecialmente Viigrado ,Pefto , & Alba reale, e temendo, Che ali’efempio de;l’altra guerra, fi auuentaife Solimano in difèfa della Vedoua Reina , fpedì in diligenza vn ÌZFafi'Minillro àluLper giuftificargIilefuemoffe,elefuecagioni,eper imano. offerirgli di riconoscerlo nella guifà appunto, che hauealoilRè Giouanni fino alla fua morte riconoiciuto . Giàfolitili Chriflia-nì di gareggiare tra loro nel proilrarfi a’ piedi del Turco,per far-glidi femedeiimi fcaJinoà maggiore altezza, anche la Reina pa^ come anco rimente à lui ricorfe. Facil’eradapreuederfi, chel’haurebbeSo-fau ilei- ]imi!no jentitaper lei. Erafemmina,& era dipendente,e debole; ma più di tutto , effendogiàil barbaro in poffeifodi proteggere il Marito, fi afcriffe à fua propria offefa le già fuccedute inuafioni di Ferdinando. Ruppe qualunque trattato di triegue . Rimandòal in cui fa- Rè di Francia PAmbafciatore , per follecitarlo ad eifer fé co , & ime intra. armó alla vendetta Io fdegno , e la mano in Vngheria , ed in ogn’ iunJ.1 altro dominio di Gafa d’Auflria. Quefti nuoui trauagli di guerra crudele , preparatifi da* Turchi contra Cefare , e contra il fratello , inuitaronanche il Ré ChriftianiiTìmoà ripigliare li difmefli martiali penfieri, già che Carlo fleffo era flato il primo à dargliene il motiuo. Ritornò nel n ty-di defideriod’impadronirfi dello Stato di Milano con la forza , ve-muiueai dendo di non potere piùconfeguirlo di volontà ; e fece, che PAm-mun" Alatore fuo, partendo da Coflantinopoli, per ritornare à Pa-Mand° rigi, capitaffe à Venetia , e tentaffe di nuouo il Senato di feco ac-: mtfve-, compagnarfi!. Vna cofa in ciò offeruoilì di gran marauigli a . Of-< UeajecJ. feru°ffi > che nulla Carlo intimoritofi di quefli due gran moui-menti de’ Turchi, e Francefi contro di lui, e del fratello, deliberò ne’ medefimi procinti di paffar’in qualunque modo in Italia , nè già per difendere il Ducato di Milano, ma per tragittarli da que-ila parte in Africa all’efpugnatione di Algeri,ed à nettar dalle te -merarieincurfionide’Coriali i mari . Qui fi rifpofealFrancefe, lfarPmP^ come conueniafi alla materia, ed alla congiuntura,e con quella in-jfrica: differenza, che già douea in quel tempo la Republica egualmente iSf praticare, fenza offendere , ò pregiudicare alcuno . Molto le do-j