LIBRO V I N T O. 183 minuito di forze anch’egli. Oltre à trecet.o Iancie,che hauea,poco prima inuiate alDuca, & altre cinquecento, già lafciate nelJ’efer-cito Cefareo, era flato affretto à ripartirne ancora trà li prefidi; diBrefcia, V aleggio, Legnago, e Pefchiera. Si riftrinfe per tanto nella Campagna diCafliglione, lungi da Várele due miglia, in vn cor po confidente di quattromila Fanti, amonei di cinquecento Iancie, con groffo numero di Caualleria, e mandò Ca¡í/¿¡tone nello fletto tempo Gio: Giacomo Triultio con altro corpo , per,22 VJ' fermar, & impedire il cammino agli Suizzeri... Francefi. Sopraggiunttero à cofloro intanto lai tre genti attefe , edac-crefciuti circa à dieci mila, partirono da Varefe, es’indrizzarono Sui%?jri fi verfo Cattigliene, rifoluti di andar ad inueftire l’efercito di Fran- 'pnafií. eia. Staua Ciamonte già deliberato di non venir con loro per nef lo‘ fimo modo à battaglia;ma di andarli continuamente pizzicando ne’fianchi,, ed alla coda con ifperanza di fiancarli, e confumarli , fenza porre le fue militie ad alcun’azzardo ; come anche felicemente gli auuenne. Prima feguitolli, èc incommodolli ad Appiano; poià Cantù,fempre lungi dall’impegno, ed in pro-portionata diftanza *, quando etti ritrouandofì alla fine angu-iliati, e afflitti ; fcarfo denaio, penuria di viueri, e mancanza di legni , per pattare i fiumi, fi ritirarono à Como, d’indi al Chiatto, e ritornati al Ponte della Trefa ,di là fi portarono sfittamente al- v le loro habitationi\ Nonriufcìcon miglior fortuna al Pontefice la penfàtalmpre-fadiGenoua. Se poco dianzi afsalita d’improuifo, e nulla pro-ueduta, non haueafi potuto ottenere, doueua manco fperarfi di farlo à quelt’hora, cheauuertita dal pericolo, frefeamente feor-fo, fupponeuafi a ragione altrettanto munita , e fortificata. Ciò non ottante, troppo in quei tempi premendo alla República Io difgullare il Pontefice, cheprefumeua obligata la fortuna à fecondare ogn’impeto de’fuoi penfieri,fu sforzata da quella necef fità,chefà muouere i pafsi,benché gl’inciampi fian ficuri.à fpigne. re à Ciuità vecchia L’Armata con Girolamo Contarmi,il Gene_ ? ^ rale. Subito,che quiui lo intefearriuato il Papa,fi portò ad Ottia > Veneta a fi compiacque molto à vedere tutto quel corpo nauale fpiegato ; ^¿[ayec' dichiarottì infinitamente obligato alla República; trattò ìl.Cota-rini con tutta fattibilità; fauorillo di molti rinfreschi ; attìgnogli per Compagno sù la fua Galea Franco Gilberti, Chierico di Camera, accompagnato dalla fquadra della Chiefa, edataadambi e à tuttaTArmata , la fua benedittione, volle vederla ftaccarfi con gli occhi propri; dal lito.Hauea già concertato anche in terra vn’efercito, per affàlire Genoua da tutte le parti; e Federigo Fre-gofo, Arciuefcouo di Salerno, & altri nella Lunigiana, e altroue enom> altro-