328 DE FATTI VENETI.': di ertinti. Sopraggiuteui pofcia le quattro Galee,e molti altri tér-reitri rinforzi, prefero i Veneti ardimento di cimentarfi la feconda volta all’aiTalto » Pareua anco negl’ìmpeti primi, che potef-r fe felicemente fortire , e fortiua al certo fe non cadeua vna cLdo”™ gran pioggia , che allagò il terreno d'intorno alle muraglie , per *ua natura paludofo, e che impedendo à foldati di maggiormente accoftarui fi , cagionò > che li già accortati, foiferoimpetuoia-mente rifpinti, e precipitati indietro . Quefto replicato difcon-ciodifanimò grandemente gli aifalitori . Perdifanimarli , e per deprimerli più ancora, auuenne »che, fi come Tacque in terra ,co-piofamenteallagandola , haueuano tanto dannifìcato leiercito, quelle del marealtrefi calaifero nello rteifo tempo , e lafciaflero j'ArmMx Pocorneno)cheinafciutovnagranportionedeirÀrmata , che, rmjfUm per fcaricar la gente, erafià quelle ripe condotta in vicinanza. afe,uto. j$a|zarono arditamente fuori quei di dentro da tutte le partLed a (Tal ita, ed eila; e Tefercito » s’impadronirono con ftrage molta rutti fUg. di vna Galea,e di più Nauilij. Negli rtelliiitanti di quefti flagelli ti fparfe vna voce in oltre,che vna gran quantità di Tedefchi,difceti da Vicini monti , smeamminauano col Frangipane à gran fretta in ioccoriò della combattuta Fortezza . Ciò finì di porre ì Venete in vna precipitòia fuga . Corfero tutti à ialuariì anelanti in Vdine ; lafciaronoin manoà nemici le artiglierie , e’I Frangipane foppraggiunto in tempo» che s’eraho di già inombrate Ievie,e folleuato Marano dalTairedio,iaftoiamentefeceuiTingreiT^.Già ¡1 Frangi- diuenuto cortili gonfio per tante auuenutegli felicità, iì addirò» Milano, perche mentregli cedeano le Fortezze, haueifero ardito gli huo-minìdi quelle Ville di opporfigUinCàpagna.Lancìouuiti à gran _ftratij. Fece, chefoiTeroàducentocauati gli occhi, e tagliato il d l vno di nome ,Rifano, l’altro Calepino,amendue fegui-tati damoitegentidi quei Contorni. Penetrati rapidamente co-defehi nel rtoronel Vicentino di rt retto, fpremerono anch’eiTida quegTin-DtuTm' felici il fangue, le lagrime, e la pouertà. Poi diuifiii in due corpi, vmc°rn\o- andò convno il Calepino verlo Feltre ; ilRifano conTaltroà ne prende Goritia. Souraprefiimprouifiquei diFeItre,primadiattender-Gnoiamo uiTaifalto fi arrenderono. Ma nonne trionfò molto il Calepi-u&rV0 no * Girolamo Pefari ,che fi trouaua Proueditore del Friuli, fa-del Friuli. puta la perdita di Feltre , e non vanamente figuratoti , chefene VZeBri rteiTero coloro trà le ruberie difordinati, incaricò al Conte Gio-iicuptu! uanni Brandolino »che ie ne andaiTe veloce dentro ad attaccarli * Adem-