LIBRO SESTO. 2T3 crebbero l’intrepidezza,e’I valore. In vece di fcÓp0rfi,più fi com-pofero nell’ordináza, e pugnauano,e refifteuano à tutti gl’impeti, cadendo gl’huomini da ogni parte eftinti; quando riconofciutofi da loro alla foprauerte Gartone, lo circondarono , logittarono da Cauallo, e feritolo di picca in vn fianco, lo vccifero ; egli anco Fo'ts Vfcj-in terra,girando lèmpre il ferro,e prima fparfo hauendotutto 3, il fangue, che fmarrito punto il cuore. Morto il Capitano, e ferito à morte Lautrech, fuo Cugino, che poi guarì, tirarono per laloroftrada piùauanti gli Spagnuoli,nulla più contefi. Tutto ^ il rerto,non fuggito dell’efercito confederato, venne difperfo, e fndto et tagliato à pezzi. Tutti li Carriaggi, e le artiglierie in preda de vincitori caderono, e tra i già detti, Se altri qualificati foggetti rima fti cattiui, toccò lo fteifo infortunio anco à Giouanni Cardinal « g»»*»-de’Medici^hein qualità di Legato Aportolico, come fi accennò, 7mpigio. andauafeguitando l’efercito . Sempre incerto il numero degl’ne-eftinti nelle battaglie,fu nel prefente incertiflìmo , tutti gl’Aut-tori variando dai dieci fino ai venti mila. Afferifcono concordemente però, che vn terzo ne periife de’Francefi, due terzi degli altri; Màpotè dirfi, chela fola mor tedi Foisvguag liarte le perdite sù la bilancia, tanto, dopolui ertinto, parue, che quei l’efercito rimanefle più torto vinto, che vincitore, e tanto afflitto, e tanto conftern ato ritiroflì negli alloggiamenti . Que* pochi de’ foprauuanzati perditori iène andarono sfittamente ver* io Cefena ; e’1 Vice Rè,feguitato pure da pochi Caualli, portofsi, fuggendo,in Ancona. Siarreie a’Francefi iubito Rauenna; ma più anfiofadidarfi, chedi cuftodirfi, leuate prima del tempo le guardie, entrarono li Tedefchi, e h Guafconi per alcune fifsure nelle muraglie, evi fecero vn ricco bottino, & vn’horrido macel-"^1' lo. Marc’Antonio Colonna, ch’era già fuggito nella Cittadella, difefofi brauamente per quattro giorni, conuenne poi ar renderfi anch’egli, falua la vita, e gli haueri, e con prometèa di na arren non militare contra il Rè di Francia per tutto il mefe di Luglio. Diede à patti pur’iuià poco la Rocca Giulio Vitelli, Vefcouo c’^°u Vl’ della Citta di Cartello, e parimente fi humiliarono Imola, Forlì, nwci, e Cefena, & Arimini con tutti gli altri Luoghi della Romagna,al Cardinale di San Seuerino,iIquaIe come Legato del Concilio Pi-iàno, militaua nell’efercito Francefe; così da quei gran conflitto, dono. che perfarfi più ancora memorabile, ièguì à dicifette di Aprile, giorno in quelPannodella Santiflìma Paiqua di Refurrettione, fù fconuolta à nuouiaccidenti l’Italia, egl’interefsi, e le macchine de’ Regnanti. Il Fine del fejlo Libro ( DE' 1