LIBRO VNDECIMO. 449 groiìì, e leggieri de'Venetiani, con molte altre fquadre, fortite lotto Giouanni de JVIcdicida JVIilanoj contra le quali, non volendo i Grifoni per neifun modo combattere , fi folleuarono fotto pretefto di auanzate paghe, e fenza conceder tempo al rimedio fe ne ritornarono addietro. Peggiore fortuna ancora,anzi lvlti-ma ruinacagionarono poi à medefimi Fràcefi li diecimila Suizze-ri, che in lo ro foccorfo aniiofamente attendeuano. Penetrati coloro in Italia fino al fiume della Sefia,e molto gonfio ritrouatolo furono coftretti à far’alto, & andarli per quegliargini foipenden-do. L*Ammiraglio,àcuipiiifemprelefercitodiminuiua , eche infettato da'nemici, haueua conuenuto ricouerarli in Nouara , fubitointefi li colà arriuati,balzò in Campagna , pafsòilfiume, elfi”0 s’incaminò di tutto palfo,per loro congiugnerli . Ciò fiputofi dagl’imperiali, furono pretti àfeguitarlo; e lo fletto fece il Duca di Vrbino coToli Caualli, lafciando di quà il Proueditore Pietro ZjTÌÌ-Peiari con la fanterìa Allora rAmmiraglio,ed i Francefi in quelrialu modo leguitatijdieronfi alla fuga • Ma infeguendoli più femore i no Uri, ed arriuatili aHa Coda , li neCeflitarono , perfaluarfi,à cheUf,^ laleiar addietro lette pezzi di artiglierie con molti Carri di mu-^ nitioni, e molte infere. Più non piacque al Duca dl Vrbino trar-fi maggiormente auanti . AddulTe , che , non eflèndo tenuta la Republica per i Capitolati conchiufi, chealla fola difeladi Milano ,e del Ducato, non poteua, fenza nuoue commiflìoni dei Go-uerno, inoltrarfi nel Sauoiardo; onde, ripartita laSefia , venneà ricompagnarii di quà col Pefari, che già Io ftaua attendendo Con-tinoliaronogl’Imperiali à leguitarxancora per vn gran pezzo li fuggitiui Francefi, quando ilMarchefediPefcara,ch’erapiùde gli altri loro addogo con la leggiera Caualleria,già vedendo, che le ne andauano, riiolle di far’alto, & elfi, più fempre fuggendo ri pattaronosalatamente i Monti ; Ritornarono quali per vn a via e quali per vn altra in Fracia,e lafciarono di nuouo in tal