libro secondo. te bifo^no chiamarlo ; e con tale forma > ed in quella parte dell’anima fin cui fendali la República più, viuamente, che nelle imminenti ruine del Dominio, tormentata, procurò di mitigarne, qu anto più potè, la mortai paffione, Mentre afHiggeuafi il Senato di tante perfecutioni di Papa. Giulio, capitò vn’auuifomoIeftqdaUaRomagna, che non tralasciando la Beatitudine Sua mezzo alcuno, per iniìgnorir fi delle Terre diifegnate, nè la forza dell’armi, già sfoderate, ballandole , haueife fatto da vn fuo Confidente fegretamente corrompere vn tale Francefco Brefciano, ch’era in Faenza Gouernato-re di vna Compagnia di Caualli, e concertato feco, cheapriífeTM(íl>BeB. di notte vna Porta allemilitie della C hiela, e ve le introducelfe » ¡n Faen-infedelmentedentro. Penetratoliiltradimentoà tempo, fi ar-^' reftò il fellone, nella cui Cala, trouatafi vn’Infegna, con quercia d*oro preparata, per piantarla lopra le muraglie, fù egli pu- suamto. nito à mifura dell’enorme fua perfidia , erellò Faenza per all’ho-ra folleuata da’ pericoli. Suanito di quella maniera Ilnganno, fi gittarono i Pontifici; à trauagliare altroue. Giacca in vn Monte ai que’ confini vn Callello,detto BrilègheIla,ilimato molto dalla RffithoelJ* República,perlochefacealo cullodire da ottocento Fanti. Vi fi Vontificii.. riuollèro contro, per occuparlo; ma Gio: Paolo Manfrone, Capitano di Caualleria, fentitonelollrepito , antecipatamente vi accorlè, ed entrouui coraggiofo dentro. Ritrouarofio perciò coloro malageuole l’Imprefa ; hauendoui tuttauolta impegnato il piè, e riputato àloro troppo vergogna , fenza alcuno attentato, il ritraruelo, fcellèrovn militare llrattagema. Lalciarono addietro in aguato vna buona portione della loro gente, ed incamminatili con l’altra, andarono ad aiTalireimpetuofamente la Terra. Adempierono fubitogliaggreilìl’oggetto degli aggref' fori. Si affidarono, che altra militianon vi folfe oltre la feoper-ta, onde prefone ardi mento, fortironofuori, e intrepidamente li vrtarono. Andò loro anche profpera la pugna fino, che poterono combattere del pari ; ma nel colmo del cimento data fuori, edentratauì per fianco l’occulta imbofeata, non più fùpoflìbile contro advn numero cotanto ecceffiuo refiftere. Nerimalèro dillefi molti * Gli altri rientrarono,fuggendo, dentro alla Terra , e inemici, anch’elfì mefcolatamenteentratiui, la occuparono La occu. con molto fàngue. Ritiratifi nel Cailello il Manfredi, e A.ndrea %¡j¡oc™ Balìlio, Rettore ordinario, con le poche auanzate militie, e^.0 grettamente alfèdiatiui, fi foltenero brauamente vn pezzo. Alla fine crefciute le angullie, quei Terrazzani , che vi fi trouauano, Et anco iL non più potendo lofferirle, fi arrelèro à patti, e’1 Manfredi, e’l caüeiio. Bafilioj furono fatti prigioni. Prefofi da Papalini anche quel ¿¡¡lu“ « Ca-