.*29 DE’ FATTI VENETI Prencipe, fù d’intimar la guerra à Venetia, e con grande incon-ueni.enza poi mandò à sfidare in duelo il Doge , Andrea Gritti, d decrepito di ottanta, e più anni. Rifpofe à tutto il Senato armando:k, dofi, Terminò di attòldar dieci mila huomini,trà Fanti, e Caual-li, aggiunti al l’altro corpo di Lombardia • Commife al Duca di yimmaffa- V rbinp, che, dopo partitofi da Terra di Roma , sera trasferito Teti.’Vs’ neHa Marca Anconitana , che volatte immediate alla cura dello Stato; nè omettendo alcuna parte del proprio fuo potere, dettino molti Patriti; in difèfa delle principali Città ; Inuiòin Treuigi, con cento cinquanta Fanti, Girolamo Diedo ; Pietro Sagredo à s Padóua, con altrettanti ; edà Verona, con venticinque Soldati .¿v2S$ per vno,Zacccaria Orio, FelippoCorrero, Aleifandro Donato, Ttpiupiu. AmbrogioContarini, GiofeppeBadouaro, Lorenzo Sanudo , ■M, Hermolao Barbaro ,& Agoftino Canale, Non fù meno follecito il Rè di Francia nelTammattàr le fue mi-litie, per farle tofto pattar’in Italia . Rafiignolle fotto il General comando di Francesco , Monfìgnoredi San Polo , della Cafa di dt7mTor Borbone, Prencipe d'alti natali, e di gran rifpetto, e l Rè d’In* io Generi ghilterra,continouando nella già conchiufa Alleanza, sera obli-ìXivf'fc gato à concorrere per metà nel foflenimento dello fletto efercito. Ma il Duca di Brunfuich, già trafcorfo nel Veronefe, preuen-ne con grand’impeto tutte quefle affrettate diligenze. Lancio ili, non oppofto,à rapinar,& incendiar per tuttojRiuoltatofi al Lago PMXfuich di Garda js’impoifefsò diPefchiera , diRiuokelIa , e di mollai-¡a'T'pif-’tre Terre di quei Contorni, & era per profèguire più auanti an-cbiera cora,feil Ducad’Vrbinononviaccorreuain molta fretta .Pro-% * altri uide V erona di fiifficiente prefidio . Poi pattato à Brefcia, & in-huogh. di àBergomo, ripartì in ambe l’efercito; feceui entrare del Tal-tra gente di quelle Valli, e ben fortificate le muraglie, le ridutte vrbìna à jn iftato di vna valida difefa. A ggiunfe à quette arti militari quel-'Fot àlìre- la ancora dell’ingegno . Per hauer tempo alla facitura dell’opere re dette, procurò di trattenere in cammino Brunfuich. Finfedi 1°le fecointrodurre maneggi di pace,e nello ttettò tempo facendo forcò» altre tire dalle Città principali la Caualleria leggiera, infeftaualo alla fue d>Hgb coda,& impediuagli da lungi i [viueri finche Girolamo Canale, iVan con cinquecento Crouati, diede pruouedigran valore. Trouato-tSmo fi finalmente Brunfuich trauagliato dagli oftacoli di fuori, e difa-mlfykh nimato per ì ripari, e le prouifioni,che intefe delle predette Città, nel Mila- al di dentro toltoli di fperanza ,fi tolfe anco dallo Stato della Re-publica,e fi tragittò con tutte Tarmi oltre all*Adda. Antonio da Leua,fentitolo colà auazato,vfcì di Milano,in cui nò era penuria, f0n"[lgancam nèmiferia, che non fi patiife , e pattato ancorotto lo fletto fiume con Tei mila Fanti, e fedici groifi pezzi d’artiglieria , feco andò ad da Letta, *’ J - • * 1 r»