7S6 de fatti veneti fcriffe all’imperatore per foccorfo; ma la MaellàSua addormentatali in quel tempo fopra vna lognata Speranza di pace, che arti-ficiofamente trattauafi in Coftantinopoli, non applicouui, come fidouea, ilpenfiero; eiTurchi, e iTranfiluani all’incontro, più ancora ingrolfatifi, nulla badando* che in Coftantinopoli fi nego-tiaile , fi fpinfero d’improuifo lotto Erdeù , e fe Io riprefero con poco ftento. Si auuide allora MaiTìmiliano, che creder mai non fi deue à colui, che non ben crede. Mandò vn gran numero di Fanti, eCaualIiaJIoSuendi, con cui Io rinforzò di tal maniera , che potè opporli alla fronte de’ numerofi nemici. Gi’vni, e gli altri però egualmente ftimandofi , temeuan’anche egualmente di ef-porfi ad vn generai cimento. Solo pizzicauafi talora,e coli anda-uano di vna iftelfa volontà fcaniandofi, e protrahendo. Ma intanto, che in Vngheria, e in Tranfiluania fi combatte, ò che fi vorrebbe combattere, non punto Solimano diuertitofidal Mare,nèdifmelTofi per 1 età grauedagraui penfieri, fi rifolfeda bimano ver 0 contra l’ifola di Malta,non meno per ambitione di quel grafi 0r!fuTue de acquifto, che per defiderio di vendicarfi delle afsiftenze, pre-Su ^ate da quella Religione contro di lui agli Spagnuoli ; della Galea già depredata nell’acque del Zante, e di vn’altro occupato Va-fceìlo delle Sultane, col valfente di ricche, ed apprezzate merci. Armò cento, e tredici Galee, e ottanta Nauida guerra. Poieui fopra trenta mila huomini, e diè loro per Capitani, vn Nipote fuo di nome, Muftafà, ed il Bafcià Piali, nominato ancora. La Republica nel fuo continuo itile di armarli in quelli cafi anch’ella , deftinò Capitano Generale Melchioro Michele,Caualiere,e Mkbìu0 Procuratore di San Marco ; Elefse trenta Gouernatori per capitano trenta Galee, in aggiunta dell'altre, che teneua fuori ; fpedì Pro-./intorno ueditore nel Regno di Cipro , Antonio Bragadino ; A Corfù vroueÌi-0 Francefco Barbaro,e prouide Candia, ed ognaltro Luogo in ab-tor in Ci- bondanza. Vicita ¡’Armata Turca da’ Dardanelli, calòàNaua-rJr corfù rino ,doue finì l’imbarco delle fuemilitie, e da doue partita, con-mrbìro0 ^rrr,ò la voce, già diuulgatafi, che contra l’ifola di Malta, tendere douelfè. Prefe il bordo à mezzo il mefe di Maggio verfo quella volta, è giunta, ed entrata nel Porto, Marza Sirocco, procu-ìuita.a ro di tentar Io sbarco. Già iopra li primi fufurri di quello traua-glio haueua il Gran Maeftro per tutto quel più, che gli era flato pofsibile,proueduta, e munital’ifola, eia Piazza con aggiunti S!oue' Forti; con otto mila, e cinquecento Soldati, e con munitioni co-pioie da guerra, e da viuere. Si affrontò allo sbarco il Marefcia-le Coppier, accompagnato da feicento Caualli, e mille archibu-fieri, e ributtò fino alla fera di tal modo i Tu rchi, che non poterono mai porre vn piede à terra. Superato elfi poi la notte ciò, che non