K -pjJJì maggiori dei t{c rae~ defmo. Luigi Endonar o *Amba-fciator'in lf pagn a. 'Marino Giujtinia~ tti à Fendi« mudo* Dubbii ea twouati ine ih I{f-publica. 6)6 DE FATTI VENETI gna , ed in Francia , Gìacobaceo , nèmancaua d’ogn’infiften''* te premura, per indurre amendue quei Prencipi nella pia inten-tione, A quefti predanti, & aggiunti offici; del Papa, continouò il Rè Chriftianimmo à dichiararfi Tempre più propenfo, efecefi anco in effetto conofcer tale.Propoftofi da Cefaredi condur’il CongreiTo diNarbona, ei mandouui incontanente il Cardinale di Lorena , colGranMaeftro,edin poca di flan za fuo Cognato, il Rè diNa-uarra con la ttettà Reina di Francia, fua moglie, e con ampi poteri, per trattar’, e per conchìudere. Nel procurare anco la República da tutte le parti pace, vnio-ne, e corrifpondenza, inuiò pur ella in Ifpagna Ambafciato-reallaMaeftà di Carlo Luigi Badouaro. Altri Miniftri mandò agli Elettori,e Prenci pi d'imperio. Non fpedinneà Ferdinando, Rè de" Romani già eletto, mentre gli era Ambafciatore appretto MarinoGiuftiniani,chefuppliua perfèttamente ai bifogno; In fomma fi affaticò di perfuadere in ogni luogo,che fìcom’erano in-diftintamente i Turchi nemici di tutti, così anco nei pericoli comuni fottecomuneil bifognodi vnacoftantedifei'ase dVn generale mouimento. Coi! trattauafi,cofi difponeoafi, e così trà terminate, ed incerte fperanze,non s’era per anco deliberata quefta Patria fopra che ri-iponderealBaUoCanalecirca gli offici; di pace, che quel primo Minittrohaueale giàfpontaneamenteprometti. Conueniuaella muero ttar dubbiofa, e titubante, non potendo aflìcurarfi,non fo-lo della volontà de’ Turchi, ma nèmenodi quella de’medefimi Chriftiani. Conferiuaàciafcheduno di andarla trattenendo con illufioni, per profittare à fé fletto. Potea fàcilmente Solimano tenerla con propofitionidipaceftaccata dalla facra vnione, ad oggetto poi di certamente opprimerla, rimatta fola. Potea Ce-fare nodrirla di apparenti confidenze , per conferuaria con quel barbaro in aperta guerra,& egli ftarfene lungi,& al copcrto. Quando anche fotte ftato fincero il di lui animo, non fi vedea così facile il comporlo col Rè di Francia. A vecchi rancori, à gareggianti ambitioni,à pretenfioni vicendeuoli di Dominio,eranodif-ficilifsimilimedì; termini, &impottìbiIe di fuperar, che l’vno fi ccntentattedi cedere il tutto all altro. Mentre, che il tempo ftrignea,perrifbluere,echev’eranecei!à' ria la lunghezza,per comporre da tanti luoghi in vn corpo vna sì fatta fconuolta congerie d’intereflìje humori, comparue nel Col-JegioI AmbafciatoreCefareo,e parlò in gran forma . Prima fi ei-preffe con generali attettati di beneuolenza, e dì ttima del iùo Signore verfo laRepublica. Poidiffefoàprecifitermini, ditte.