148 DE FATTI VENETI comprendere tutto ciò, che in quella prima trauagliofa ridut-tione del Senato, e tra quei combattuti infranti, fùpermefFodi deliberariì. Comparfo poià Yenetia il Generale Triuifano, trouò tutto indignano I occhi° della Città, e del Gouerno liuidamente ad oiTeruarlo, e ni di Vane• le lingue fieramente contro à prorompergli in gran placiti,& in TrTmifa- grandi accufe .Egli difendeuaiì, dicendo. no' Che fempre, ches'imputaua a [ua colpa il[unefìo accidente,/ac- ceduto in Pò, poteuaf querelare egualmente l’humanità ; perche fi e fa* df troni inhabile à contendere con le Stelle, ed à loro mflufsì fottrarfi. c°ipe, dje non egH ^ ò l'incuria fua, ma l'efcrefjenze altifsime del Fiume per le diluuiate pi oggi e, haueuano innalzata, ed efpofìa l'Armata al ber faglio dell Artiglierie nemiche ; onde come poteua » ne sforzare il Cielo à non piouere, nè i Ferrar efi à non valer fi d’vna congiuntura, che loro tantofauoreuole fu eslnbita .Effere entrato in Pò, non per fuo bizzaro, ò volubile penfiero, maper efpreffo, e per replicato comando della publica fouranità. Hauere ofato di prima ponderar- lo ,efino contenderlo . Efferfi trasferito àVenetia\ hauer efpofìi & efagerati al Senato gli imminenti azzardi, & hauere anche trouata la benignità della publica orecchia J'portagli, e per fua fa, con larghi votila fofpenfìone del decreto. Ala qual prò finalmente fcaturito ? Qual beneficio riportatone la Patria ? E qual egli ftefso à fe fìefso più preparatagiuflificatione, mentreparuepoi alla maturità delGouer-no di rinuouargli efpr efs amente l'ordine primiero, e non oflanti li cono[cinti, e protesati pericoli, che douefse in ogni modo andar ui ? Ef fcrui andato. Hauer corfo il fiume anche oltre à Ferrara ", Hauere sbarcato, ed empiuto ilpaefe inimico diferro ,e di fuoco', Hauerui fabbricate fortezze [opra, e cor aggio fame nt e difefele-, Hauer combattuto \ Hauer vìntole domatafinalmente l'alterezza indomabile di quel Re de'fiumi, hauer lo caualcato fuldorfo convn Ponte, e firn -passeggiatolo con gli eferciti. Ora vengano, s*è pofsibile, imputati à fe lincontraflabile fuperiore volontà del Cielo; i corf irretratta* bili della natura ; le rifolutioni de' nemici, non dipendenti, che dal loro afsoluto arbitrio. Mavnoilomaconaufeatoinoncosìfacilmenteappetifse il cibo , per quanto gli venga melato fporto. Era quello de’Senato-ri troppo contaminato , e fconuolto, per riceuere le diico!pe,che andaua priuatamente il Triuifano esagerando agli amici, e con-nona? Sanguinei , che il portauano alla fua Cafaà complimentare fe-vtbuco- co; e troppo vehementi erano le accufe, ed i rimproueri delPvni-uerfale del Volgo, e de gli ileifi Sopracomiti delle Galee, ialua-tifi, à gran miracolo - Gridauan tutti. Non potere vn militare Comandante peggio regger[i, che facendo ciò,