7ìé DE FATTI VENETI quello partito ,propofero di andar à togliere Siena dalle mani del Duca Cofimo di Firenze, per indi trariì poi di tutto impeto con-tra il Duca d'Alua . Ma non approuò ne anco quefto il Cardinale. Hauea incommiifione dal Zio, di perfuadere Pincammina-mentoverfola Marca di tutte quel l'armi, per lui congiugnerle con!ePontefìcie,e penetrare da quella parte nel Regno di Napoli, diche anco il lafciò alla fine apertamente intendere. Guifa chedoueua, per ordine della Maeità del fuo Rè, fecondar lefo-disfattionidel Pontefice, concorfeui con tutta prontezza; Ma HercoJerifolutamente vi fi oppoie, mentre venia di quel modo à laiciarefpofto il fuo Stato alla difcrettione de’nemici. Veduto- lo il Cardinale vie più oftinato,finalmente,partì fenza lui, e fi con-UrmtFrM- duiTe in ripa al Tronto.Quiui non trouò Guifa,che con foli quat-Vficufnri- tro mila foldatiEcclefiailici, priuidi denaio, tuttinudi, etutti pldeiTró- fproueduti. Afficuratolo nondimeno il Cardinale, che fi farebbero com piuti dodici mila Fanti, e feicento Caualli ben preilo,lo perfuaie à paifare, come fece, il fiume, fcorrendo, incendiando,e Ehpaffa- prendendo Campii. Da quefto intraprefo cammino potè il Du-Vd°iandLn' ca d’AIua rileuare molto bene il deliberato penfiero de’fuoine-mici. Subito fi pofe in armi, e fludiofo di guadagnar tempo,per ben comporfiin Campagna, mandò in Ciuitella il Conte di Santa Fiore, con buon numero di fcelta gente, accioche nella difefa di quella Terra, andaife alquanto trattenendoli. Riufciglietian-dioil difegno . Guifa, entrato in Regno »non ftimò bene di pro-nSL feguire più auanti, per lafciarfi quel forte Luogo alle fpal!e. Por-tofsi ad attaccarlo ; ma in tanto, che vi fi confuma fotto con debole fperanza,pofto infieme il iuo efercito il Duca d’Alua,fi auan-rpGmiif z° verfo Giulia Noua, per iui adempir l’oggetto, di venire ad vna visua. generai battaglia. Quella lontananza de’ nemici aprì Poccafione à Pietro Strozzi, & al Duca di Palliano, difortir da Roma,di ri-Fceieiiajìi cuperare Hoftia, con molte altre Terre, & erano per inoltrarli dtacqui- piùauantiancora, feMarc’Antonio Colonna, non fopraggiu-fiZ° H° gneua à rintuzzarli. Guifa dall’altro canto, continuandoàbattere Ciuitella, fempremanco vi ritrouauala fua; Perdea giornalmente le fuemilitie , nè mai vedeua PEccIefiaftiche ad ingroilar-11 . Irritato finalmente per tale mancanza , proruppe à gridare altamente contra il Marchele di Montebello , Condutore delle genti della Chiefa, e dalle parole precipitando quafi ne fatti, co-Urinfe il Marchele, dubbiofo della vita,à portarli frettolofo à Roma. Fùconofciutaalla fine troppo diuenuta oramai difficile . Plmprefa di Ciuitella , così per Pefercito Francefe, ed Eccleiìafti* sloggiano CO notabilmente diminuito, come per Io Spagnuolo altrettanto la ecceffiuamente accrefciuto;onde tutti li Capitani concordi lafcia-. rono, ■